VINCE CHI SMETTE

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 8 Marzo 2025

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VINCE CHI SMETTE

L’evento romano del 20/02, promosso da Caritas Italiana, ha coinvolto le diverse Caritas diocesane attorno ad un progetto finalizzato a far crescere, nelle comunità cristiane, la consapevolezza che “L’azzardo non è un gioco”, che la pratica dell’azzardo, in questi anni, è cresciuta e si è alimentata grazie anche ad una poca formazione e prevenzione offerta. Il progetto prende forma da una denuncia che l’arcivescovo di Napoli, allarmato per il consumo di azzardo nella sua diocesi, lancia come provocazione, con l’aiuto di Padre Alex Zanotelli, a Caritas Italia.
Da qui nasce e cresce un tavolo di confronto e di lavoro che ha permesso la stesura di un progetto di animazione pastorale mirato alla formazione, alla prevenzione e all’accompagnamento di comunità cristiane che intendono lavorare su questa tematica.  

Titolo del progetto: Vince chi smette

Macro obiettivo: informare, formare, sostenere e accompagnare le comunità cristiane nel diventare sempre più consapevoli del fenomeno dell’azzardo, al fine di creare una cultura “no Slot” in grado di sostenere uno stile educativo e formativo che possa arginare il problema della pratica dell’azzardo.

Passi suggeriti:

1.⁠ Individuare una o due persone di riferimento all’interno delle comunità diocesane e/o parrocchiali che, formandosi, diventino sensibili sul tema, una sorta di “sentinelle” in grado di proporre possibili percorsi di formazione con diverse fasce d’età (e, aggiungo io, in contatto con la Caritas Diocesana e altri enti del terzo settore che si occupano del problema GAP,) capace di fornire informazioni utili per arrivare in modo tempestivo ad intercettare le situazioni potenzialmente a rischio e intervenire di conseguenza.

 2.⁠ ⁠Pensare con fantasia a percorsi formativi da realizzare e diffondere il più possibile, a campagne informative per sensibilizzare le persone sui rischi legati all’azzardo.

3.⁠ ⁠Accompagnare verso una consapevolizzazione del problema quanti, a loro volta, nella singola comunità si trovano ad avere relazioni con gruppi di persone di diverse fasce d’età.

Possibili azioni concrete:

  • ⁠Provare a proporre una formazione a livello diocesano iniziando a “sollevare la questione”. Proporre una formazione degli operatori incaricati, fatta di incontri con personale qualificato del settore, educatori, psicologi e rappresentanti di associazioni e comunità che si occupano di dipendenze, per formarsi circa gli effetti dell’azzardo e delle strategie preventive.
  • ⁠Laboratori PsicoEducativi per Giovani-Famiglie-Anziani. Realizzare laboratori ed eventi che coinvolgano i più giovani, le loro famiglie e gli anziani, utilizzando strumenti interattivi e creativi per far comprendere i rischi della pratica dell’azzardo.
  • Attività di Sensibilizzazione durante eventi specifici. Includere, nelle proposte e nei momenti pensati già per le comunità, messaggi sulla prevenzione dell’azzardo, evidenziando i danni sociali e familiari che questa dipendenza può comportare.
  • Collaborazione con i Gruppi Giovanili.  Coinvolgere i gruppi di Ado e giovani della parrocchia nelle attività di sensibilizzazione, incoraggiando i giovani a diventare ambasciatori della cultura “no slot” tra i loro coetanei.
  • Creazione di Materiale Informativo. Realizzare eventi online, opuscoli, manifesti e altri materiali informativi da distribuire durante le celebrazioni religiose e in eventi comunitari, rendendo visibile e accessibile il messaggio di prevenzione.
  • ⁠Sviluppo di Progetti di Volontariato. Incoraggiare le parrocchie a creare progetti di volontariato che coinvolgano i membri della comunità, offrendo supporto a chi è colpito dal gioco d’azzardo e alle loro famiglie.

È stato realizzato anche un sito che presenta nel dettaglio il progetto e fornisce materiale. Nei prossimi mesi le Caritas diocesane che sono state coinvolte saranno chiamate a condividere i primi passi che hanno messo in atto circa la realizzazione del progetto “Vince chi smette” che è stato individuato come uno dei “progetti giubilari”.

Il convegno ha rappresentato un’importante opportunità di incontro e confronto per riflettere sull’azzardo come una problematica sociale crescente. Attraverso la creazione di una rete di collaborazioni tra le parrocchie e la Caritas, potrebbe essere possibile lavorare insieme per promuovere una cultura “no slot”.


Come sappiamo è fondamentale adottare un approccio proattivo e sempre più sistemico attorno al fenomeno, coinvolgendo tutte le fasce d’età, in modo tale da contrastare efficacemente i rischi associati all’azzardo e alimentare sempre più uno “stile educativo” diverso e sano.

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