IL LIBRO
“NO SLOT – L’AZZARDO NON È UN GIOCO”
“No Slot – L’azzardo non è un gioco” (Giunti Editore) è un libro rivolto ai più giovani, pensato per loro, ma anche per le loro famiglie e per chiunque voglia approfondire la realtà di un fenomeno che è tutto tranne che un gioco: l’azzardo. Gli autori del volume sono Simone Feder e Anna Polgatti.
Entrambi professionisti attivi all’interno della Comunità Casa del Giovane di Pavia, Simone e Anna hanno voluto condividere una storia, una delle tante che ogni giorno ascoltano, una delle tante che catturano il cuore, che non ti lasciano indifferente e ti cambiano la vita: la storia vera di Adriano e Tommaso, due fratelli di 9 e 13 anni. In particolare, il libro racconta la loro battaglia contro il mostro che stava facendo ammalare il loro papà.
Nella consapevolezza che «saranno i giovani a salvare i giovani», infatti, Adriano e Tommaso hanno deciso di condividere con i lettori della loro età quanto imparato, fornendo uno sguardo critico sull’azzardo, sulla differenza tra questo e il gioco e sull’importanza di diventare protagonisti attivi e consapevoli nella costruzione di un mondo libero da esso. Una lettura consigliata a tutti, in verità, perché dai ragazzi possiamo solo imparare.
TOMMASO SI PRESENTA (BREVE ANTEPRIMA)
Un menefreghista. Ecco cosa hanno sempre pensato di me. Io sono quello che non si accorge di niente, che sta chiuso in camera, o che ha sempre “quelle cuffiette nelle orecchie”. E giù discussioni con papà, con mamma e addirittura con quel noioso di mio fratello più piccolo. Tu sai di cosa parlo vero? Immagino sia capitato mille volte anche a te. Non capiscono, ci accusano di essere difficili, sfuggenti, quando sono loro per primi, gli adulti, a fare cose incomprensibili che loro stessi non sanno (o non vogliono) spiegarci. […]
Io, per esempio, l’avevo capito da tempo cosa stava succedendo a papà: l’azzardo aveva catturato tutto il suo tempo, tutti i suoi pensieri e tutte le sue energie. […]
Voglio che tu sappia quello che ho imparato, che anche tu possa raccontarlo ai tuoi amici, ai tuoi fratelli e sorelle, ma anche agli adulti che incontri e che a volte faticano ad ascoltarci. […]
Qui dentro c’è tutto il percorso che ho fatto, partendo dal vero significato della parola GIOCO con tutta la sua storia e le sue derivazioni (compresi i giochi elettronici), passando dal termine AZZARDO, con tutti gli inganni e le sofferenze che questo termine porta con sé.
RECENSIONI, OPINIONI, TESTIMONIANZE
- Una bella testimonianza di ragazzi che raccontano dal loro punto di vista l’azzardo, in modo semplice e coinvolgente, per tutte le età. È anche un ritratto esplicito e oggettivo di quanto l’azzardo sia diffuso e sottovalutato. Semplice e diretto, per grandi e più piccoli, coinvolgente. Consigliato a chi vuole capire di più su questo tema senza annoiarsi.
- Trovo molto bello che due ragazzi abbiano deciso di aprire il proprio cuore e raccontare la loro storia personale.
È un gesto coraggioso, un buon esempio per i loro coetanei, ma anche per tanti adulti che spesso fingono di non vedere per non ammettere di avere un problema. Consiglio questo libro a tutti coloro che non sanno cosa significhi dover combattere contro l’azzardo. - Il mondo delle slot viene subito visto dalla prospettiva di un adolescente e di un bambino. Questa partenza può essere coinvolgente sia per un adolescente che per un adulto. Il primo capitolo è dedicato al gioco che è spiegato in modo chiaro, sintetico ed efficace. Ci sono anche le categorie del gioco descritte come in un opuscolo di don Luigi Ciotti che, secondo me, è sempre validissimo ed è un mio punto di riferimento per tante problematiche.
- Il capitolo sull’azzardo è chiaro, preciso, accurato e con dati recenti. Non è noioso, né dispersivo. Efficaci per far capire, anche ai più piccoli, le due pagine sugli inganni dell’azzardo. La breve storia dell’azzardo aiuta a capire che azzardare è sempre stata una tentazione per gli esseri umani, non è una novità che riguarda soltanto poche persone lontane da noi.
- Il capitolo sulla dipendenza e cura ha questi tre elementi positivi: a) le due testimonianze, giovanissimo e madre, che fanno riflettere e si completano a vicenda, b) il “lavoro” che c’è dietro una slot machine (ben pochi lo sanno), la completa assenza di un giudizio sui giocatori d’azzardo e la geniale e semplice idea di utilizzare la fiaba di Pinocchio che tutti conoscono. Il capitolo sulla giusta economia contiene: una chiara spiegazione dell’aspetto legislativo dell’azzardo, informazioni precise su dove trovare aiuto, una bella valorizzazione dell’impegno degli adolescenti nella battaglia contro le slot e veicola l’idea che ci siano sempre delle alternative positive all’azzardo senza fare prediche.
- L’intervista al barista no slot può sembrare un po’ ingenua e buonista, ma non lascia indifferenti il coraggio di questa scelta con le sue valide motivazioni. Ho apprezzato molto che in tutto il libro sia costante il rapporto tra azione e conseguenze, positive o negative, individuali, familiari, scolastiche, sociali ed economiche.
È presente, inoltre, il ruolo della famiglia: nel dolore, nell’accorgersi dei problemi, nella cura, nel fare insieme, nella condivisione dei momenti belli della vita. - Il libro affronta un tema delicato come la ludopatia e ne inquadra la problematicità attraverso l’esperienza di un padre di famiglia, schiavo delle slot, raccontato dai figli che, dalle pagine di un diario dove non ci sono segreti, ne descrivono l’assenza, sempre più marcata e la sofferenza che ne deriva. Il loro linguaggio semplice e diretto permette di comprendere bene cosa succede in un contesto familiare quando qualcuno diventa vittima di azzardo. Non un gioco, precisa il capitolo che separa i due ambiti e mostra come dipendenza e malessere, insieme ad altri indicatori, ne demarchino la differenza, connotando solo ed esclusivamente l’azzardo e non il gioco. Un libro interessante per la capacità di affrontare il problema a vari livelli, le implicazioni personali e sociali e l’impegno da parte di associazioni in grado di sensibilizzare la popolazione e di muovere la politica. Ogni gesto per contrastare l’azzardo è preziosissimo, lo dimostra il divieto No Slot ideato da uno dei protagonisti del libro: da personale espressione di dissenso, diventa simbolo trasversale di una lotta in cui riconoscersi. Parlarne, a scuola, in casa, nei luoghi di lavoro, aiuta a capire. E a stimolare quello spirito critico che gli autori invitano a mettere in campo per fare di questo prezioso gioco che è la vita, un tempo di crescita e di libera espressione.