Gioco d’azzardo patologico e famiglia
Come uscire dal tunnel del gioco d’azzardo? A fare questa domanda, nella maggior parte dei casi, non è il giocatore compulsivo stesso, ma la sua famiglia. Un genitore, un fratello, una sorella, la moglie o il marito, i figli, i nipoti. Chiunque si ritrovi, insomma, improvvisamente e quasi inconsapevolmente, a gestire un problema troppo grande, difficile da spiegare. Un incubo che, giorno dopo giorno, rischia di diventare insostenibile (e che, in effetti, lo diventa).
Un dramma nel dramma, potremmo dire, considerando il fatto che la Casa del Giovane di Pavia riceve richieste d’aiuto anche da bambini molto piccoli, preoccupati e impauriti nel vedere la mamma e il papà piangere o litigare.
I dipendenti d’azzardo faticano a farsi prendere in carico perché questa malattia spegne in loro ogni volontà e ogni forza per risalire la china: sono certi di farcela da soli, di non avere bisogno di nessuno, di poter riprendere i soldi persi e… continuano a distruggersi e a distruggere.
Ciò è quanto afferma uno dei professionisti della cooperativa sociale CdG che, quotidianamente, ascolta storie cariche di sofferenza toccando con mano il disagio che attraversa i nostri territori e che colpisce, ormai, anche persone insospettabili. Persino gli anziani. Sono in tanti a perdere i propri affetti senza rendersene conto.
Sì, perché chi gioca per ore davanti a una slot machine, chi acquista un Gratta & Vinci, chi scommette online, non è semplicemente una persona che insegue il rischio in sé o pensa solo al denaro. Dietro un giocatore compulsivo ci sono esperienze di solitudine, dolore, vuoti affettivi, insoddisfazioni, scarsa autostima, sogni infranti, rimpianti, rimorsi, situazioni non risolte. Il gioco d’azzardo è una dipendenza (tipo l’alcolismo) e, come tale, può e deve essere curata.
Il nostro impegno è quello di sostenere psicologicamente tutta la famiglia, seguendo un percorso mirato, individuale o all’interno di gruppi per giocatori d’azzardo. Obiettivi principali: prendere consapevolezza del problema, delle difficoltà create a se stessi e ai propri cari, comprendere la differenza tra “giocare” e “azzardare”, ritrovare serenità, scoprire nuovi orizzonti. Tutti insieme. Non vogliamo più vedere famiglie spezzate, ricominciare è possibile!
Alcuni articoli per approfondire
Azzardo, la droga che distrugge gli anziani: 6 luglio 2016 – www.linkiesta.it
Azzardo e i costi affettivi 4 marzo 2013 – blog.vita.it/noslot
Buona notte (una testimonianza): 9 novembre 2012 – blog.vita.it/noslot
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