Una società smarrita che gioca d’azzardo

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 16 Settembre 2020

TAG:

Giorno dopo giorno ci rendiamo conto di vivere in una società smarrita. Ciascuno, a suo modo, sente di aver perso i propri punti di riferimento. Lo dimostra la cronaca quotidiana, piena di episodi di violenza, incuria, assenza di valori e progettualità. Andiamo avanti sospesi, pieni di preoccupazioni per il domani.

In Comunità ascoltiamo storie di vario genere, entriamo in punta di piedi in tante vite, comprendiamo che il dolore può manifestarsi in modi diversi. C’è chi si lascia abbattere dallo sconforto, c’è chi affronta le difficoltà con rabbia o, al contrario, con rassegnazione. Nei casi più gravi, la sofferenza sfocia in aggressività e si trasforma in devianza. Esempi? Bullismo, cyberbullismo, droga, alcol, azzardo.


Photo by Amanda Jones on Unsplash


Slot machine: approdo facile per una società smarrita

Va da sé che, come spesso abbiamo scritto su questo blog, la paura per il futuro, la mancanza di lavoro, i problemi familiari e relazionali in genere, spingono molti verso il gioco d’azzardo. In un periodo storico di grandi incertezze come quello che stiamo attraversando, allontanarsi dalla realtà (anche solo per poche ore) aiuta a sentirsi meglio… Peccato che l’azzardo non sia la soluzione giusta!

Ecco perché sosteniamo da sempre tutti i baristi No-Slot che, nel corso degli anni, hanno deciso di eliminare le slot machine dai loro esercizi commerciali per fare spazio ai libri, per esempio. Piccole azioni che hanno il grande potere di cambiare le abitudini più radicate.

Quando non si ha più una meta, quando tutto è complicato, la slot machine sembra essere un momento di svago innocuo: il problema è che iniziare è semplice, smettere meno.

Luci, suoni, messaggi accattivanti, tutto è studiato per catturare il visitatore e spingerlo a riprovare, a cercare ancora una moneta per vincere.

Spesso l’obiettivo non è neanche questo: chi ha smarrito il senso della vita rimane incollato allo schermo per non pensare, per isolarsi, per chiudere il mondo alle spalle.

Coltivare speranza

L’unico modo per non cadere nella trappola è quello di prendersi cura di sé e dei propri cari, senza lasciarsi indebolire dal pessimismo. Come? Riempiendo la giornata di piccole cose che fanno stare bene: uscire con il cane, allestire un orto sul balcone, iscriversi a un corso di fotografia, cucinare dei biscotti, ascoltare musica, correre, chiamare un vecchio amico per una chiacchierata.

In pratica, qualunque attività abbia il potere di trasmettere calma, distrarre, senza avere il bisogno di nascondersi nell’azzardo. Guardare avanti con speranza è arduo, ma possibile.


Privacy Policy - Cookie Policy