“Vorrei un Natale No Slot…”
A cura di Movimento NoSlot | Del 18 Dicembre 2019
TAG: Azzardo Famiglia
“Vorrei un Natale No Slot…”
Inizia così la lettera di Francesca (nome di fantasia), che ci ha scritto per chiedere aiuto. La sua è una delle tante storie con cui veniamo in contatto ogni giorno. Grazie al progetto Prevenzione NoSlot, infatti, siamo riusciti a raggiungere anche persone lontane dalla Casa del Giovane. Noi ci troviamo a Pavia, ma sappiamo bene che l’azzardo, purtroppo, non ha confini né fa differenze di genere o età.
Se sostenere più persone è stato positivo, da un lato, dall’altro ci ha rattristato molto constatare, in questi anni, che da nord a sud ci sono tanti giovani e tante famiglie rovinate da slot machine & Co.
Il nostro blog ci dà modo di condividere, a grandi linee, alcune esperienze che possono essere di conforto per altri con lo stesso problema. Ugualmente, la partecipazione a vari eventi e l’organizzazione di percorsi formativi nelle scuole, è la via che abbiamo scelto per informare e prevenire.
Bisogna sensibilizzare soprattutto i ragazzi, perché sono loro il futuro: e, domani, potranno sconfiggere definitivamente questa nuova emergenza sociale (che “nuova”, dobbiamo dirlo, ormai non è più).
Un Natale No Slot per tutti
Francesca vorrebbe un Natale No Slot perché ciò significherebbe uscire da un incubo che la tormenta da 5 anni. Il fratello maggiore ha sperperato tutti i risparmi della famiglia, con tutte le conseguenze che possiamo immaginare. Ecco una sintesi:
Cari amici di Prevenzione No Slot, vorrei un Natale No Slot.
Vi seguo da tempo, ma solo ora ho trovato il coraggio di scrivere.
Mio fratello ha prosciugato il conto di famiglia e siamo disperati. Aveva chiesto a papà un prestito per avviare un’attività commerciale, ma i suoi soci non erano persone affidabili e hanno chiesto sempre di più. Per evitare di tornare dai miei, ha iniziato a scommettere, pensando di guadagnare più soldi da sé. Peccato che sia entrato in un circolo vizioso, che l’ha portato a spendere tutto senza rendersi conto.Da 5 anni cerchiamo di convincerlo a curarsi, ma non sente ragioni. Ecco perché chiedo aiuto a voi. Ogni Natale sta diventando il periodo più triste dell’anno, perché noi non abbiamo nulla da festeggiare. Vorrei un Natale No Slot per me e per tutti coloro che stanno attraversando questo calvario. Ci sono tanti problemi nel mondo, tante malattie, ma l’azzardo porta con sé una componente in più: senza fondi, la famiglia non può andare avanti, né per se stessa, né per aiutare la persona ammalata.
In più, nessuno capisce e tutti giudicano. Spero che un percorso di recupero possa riportarci la serenità.
Purtroppo è vero. Per chi affronta il problema azzardo, reperire il necessario per vivere, per arrivare alla fine del mese, è una preoccupazione che non dà pace. Immaginate di avere oggi 100 e domani 1… sarebbe terribile, no? Ebbene, per tante famiglie è un’ipotesi che diventa realtà. Ed è una realtà molto dura da gestire. Il nostro impegno è aiutare non soltanto il giocatore compulsivo, ma anche i suoi cari. Cerchiamo di dare consigli per affrontare la salita tutti insieme ed arrivare in cima più forti, consapevoli.
⇒ Vuoi sostenerci? Fino al 7 gennaio 2020 è possibile partecipare alla campagna #NoSlotChristmas.