Società e azzardo: facile giudicare, difficile capire

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 21 Agosto 2016

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La società moderna ha perso di vista molti valori importanti e, soprattutto, il buonsenso e l’umana comprensione. Oggi non si fa altro che puntare il dito per qualsiasi ragione, si è sempre pronti a criticare, offendere, deridere. Pochissimi tentano di capire, moltissimi preferiscono giudicare.

Il giudizio, tra l’altro, arriva spesso da chi non sa e pretende di insegnare agli altri, fornendo consigli o “autorevoli” pareri, ma senza avere reali competenze in materia. Chiunque diventa improvvisamente esperto di un qualcosa che non conosce, magari per un discutibile opportunismo momentaneo.
Quando l’argomento di discussione riguarda il gioco d’azzardo… ciò accade spesso e volentieri.

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Giocare d’azzardo in un mare d’ipocrisia

Esprimere la propria opinione è lecito, esprimere per forza un’opinione è presunzione.
L’azzardo non è un gioco e non è un gioco discuterne. Anzi, il contrario. L’ultima cosa di cui ha bisogno un giocatore d’azzardo, è sentire i commenti (o le risatine!) di chi osserva dall’esterno scuotendo la testa, pronunciando sentenze poco costruttive, tipo: “è folle, butta via tutti soldi!”, “guarda quanto scommette quello/a!”, “poveretta la famiglia” e così via.

Chi accusa, a volte, getta via il proprio denaro in altri modi, magari acquistando vestiti o gioielli di cui non ha bisogno, o frequentando ristoranti di lusso senza badare al portafoglio. Ebbene, prima di parlare sarebbe meglio analizzare il proprio stile di vita, no?

Chi inizia a giocare alle slot machine, al poker online o altre diavolerie simili, è spesso influenzato da queste persone contraddittorie, che giudicano gli altri e non sono capaci di fare un po’ di autocritica. Molti sostengono anche le campagne contro il gioco d’azzardo, ma senza crederci davvero.

Peggio: chi sente parlare solo oggi di azzardo, pensa di poter utilizzare l’argomento per proporre corsi/seminari solo perché un tema caldo del periodo… ma l’improvvisazione non può offrire risposte utili a chi ha un problema grave! Conoscete davvero le estreme conseguenze dell’azzardo?

Le problematiche sociali che molte associazioni si impegnano quotidianamente a combattere non sono delle “mode”: se mi dichiaro ambientalista, devo difendere la natura e avere un’anima green da sempre, a prescindere. Non ha senso vestire solidale e poi gettare le sigarette a terra, giusto per fare un esempio. Così come non ha senso dichiararsi esperti in materie di cui non si sa nulla, creando confusione in chi cerca un aiuto concreto e professionale.

Allo stesso modo, se si vuole aiutare un parente, un amico o un collega che gioca d’azzardo, sarebbe meglio evitare ipocrisie, sarebbe meglio evitare di manifestare sdegno e subito dopo affermare: “Sai, ho appena comprato l’auto nuova. Per fortuna posso permettermela!”. Molti giocatori patologici sono vittime di disagi economici precedenti, di situazioni personali che non riescono a risolvere, di invidia/ammirazione nei confronti di chi può ottenere tutto ciò che vuole e non perde tempo a mettere in piazza i suoi successi. Quest’ultimo punto colpisce molti giovani, purtroppo.

Una società attenta è una società che aiuta

Giorno dopo giorno la nostra società è diventata indifferente. Non importa quasi più nulla di ciò che accade a chi abbiamo vicino. Non cerchiamo di saperne di più. Ci limitiamo a “fare spallucce” e continuare le attività quotidiane senza provare a capire. “Noi” ha lasciato spazio a “Io” e sui social network si fa solo a gara a pubblicare il selfie più bello, la frase più divertente, il racconto più coinvolgente… con l’obiettivo di ottenere like, condivisioni e, in particolare, apprezzamento.

Chi non lo fa è criticato e nessuno pensa mai che rispettare la diversità significa anche rispettare le personalità più introverse. L’individualismo crescente mortifica senza dubbio la capacità di ascolto e comprensione. Il gioco d’azzardo è ormai una nuova piaga sociale, è intorno a noi e nessuno è immune.

Pensare “a me non capiterà mai”, significa ignorare quanto subdolo sia il meccanismo che spinge persone insospettabili a giocare, prima 2 euro, poi 10, poi 20, fino a indebitarsi completamente e distruggere la propria famiglia. Facile giudicare, difficile capire: chissà quanti giocatori patologici incontriamo per strada ogni giorno, magari in giacca e cravatta, disperati e soli. Perché sono arrivati a quel punto? Anche se non sembrerebbe, un motivo c’è! Ne parleremo ancora su questo blog.

Fermarsi a osservare e dialogare (scendendo dalla cattedra e gettando via il mantello da giudice supremo) potrebbe essere un buon punto di partenza per riconoscere i primi campanelli d’allarme e chiedere aiuto. Prevenire un disagio è dovere di tutti. >>> Il nostro hashtag è #PrevenzioneNoSlot


[photo credits: David Marcu – unsplash.com]

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