Raccontare storie difficili

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 10 Marzo 2022

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Raccontare storie difficili

Il nostro blog racconta storie difficili. Da diversi anni condividiamo le parole di chi ha vissuto, in maniera diretta o indiretta, le pesanti conseguenze legate al gioco d’azzardo.

Recentemente abbiamo riflettuto sull’importanza del contesto: ogni persona che incontriamo, infatti, narra gli eventi dalla sua prospettiva, ci apre il suo mondo. Non esiste una voce uguale all’altra.

Per operatori e operatrici è essenziale notare i dettagli: le problematiche di cui ci occupiamo sembrano sempre le stesse, ma la verità è che abbiamo il privilegio di accogliere infiniti punti di vista.

A volte ci contattano famiglie con situazioni di grave disagio: casi disperati in cui il GAP è solo la punta dell’iceberg. Altre volte, invece, è sorprendente scoprire quanto l’azzardo sia pervasivo, capace di colpire ambienti apparentemente lontani dal concetto di “dipendenza”.

Eppure, proprio qui, si nasconde spesso la sofferenza maggiore.


Photo by Marc Kleen on Unsplash

Perché raccontiamo storie difficili

La mission del progetto Prevenzione NoSlot comprende una serie di propositi: sensibilizzare, prevenire, offrire risposte e un supporto concreto a chi è già entrato nel tunnel del gioco compulsivo e non sa come uscirne, ma anche ispirare lettori e lettrici sensibili, felici di sostenere una buona causa con il passaparola o una donazione.

Abbiamo realizzato una risorsa informativa, un riferimento affidabile ed esaustivo che potesse aiutare famiglie e giovani in difficoltà di fronte a un nemico invisibile e ancora poco conosciuto.

Il blog, in tal senso, è stato lo strumento su cui abbiamo investito più cura: raccogliere le testimonianze di tante persone colpite dalla piaga dell’azzardo è servito a incoraggiare uomini e donne a scriverci un’email o un breve messaggio. Raccontare storie difficili, delicate, aiuta in vari modi:

  • consente di immedesimarsi nelle parole degli altri e trovare risposta a molte domande che ciascuno porta dentro di sé;
  • conforta chi vive il problema: condividere una difficoltà fa sentire meno soli/e;
  • sensibilizza chi non conosce il GAP e altre forme di dipendenza, per non voltarsi altrove;
  • dà un messaggio chiaro: dall’azzardo si può uscire, il primo passo è chiedere sostegno.

Nelle ultime settimane abbiamo iniziato ad ascoltare storie difficili, purtroppo, dai territori colpiti dalla guerra: un nuovo contesto e molteplici punti di vista che, francamente, avremmo preferito non dover considerare. In questi casi, l’unica soluzione è quella di invocare la pace, in tutto il mondo: PEACE!

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