“Quando non studio, gioco online.”
A cura di Movimento NoSlot | Del 18 Febbraio 2021
TAG: Giovani
“Quando non studio, gioco online”: una frase su cui riflettere. È andato in onda, di recente, uno speciale del Tg1 dal titolo “I distanziati”, dedicato alla didattica a distanza. Protagonisti del documentario, ovviamente, i giovani studenti, costretti a seguire le lezioni dal proprio computer e a trascorrere il tempo libero dentro casa, per via delle restrizioni dovute alla pandemia in corso.
Come ben sappiamo, infatti, i principali luoghi di aggregazione sono chiusi: cinema, teatri, palestre, discoteche. Tutti gli spazi in cui i ragazzi, di solito, cercano di socializzare. Ciò ha creato diversi disagi, peggiorando l’equilibrio psicologico di tanti adolescenti già fragili.
Il gioco d’azzardo, la cui diffusione preoccupava già prima del Covid, ha moltiplicato la sua presenza nella vita di tante persone, proprio per la mancanza di alternative di svago. Il gioco online, in varie forme, ha catturato l’attenzione molto più di una videochiamata tra amici o un’avventurosa serie TV.
Foto di Fredrick Tendong su Unsplash
Quando il gioco online diventa “fonte di guadagno”
Un giovanissimo, tra gli intervistati, come evidenziato sopra, ha ammesso di stare incollato ai videogiochi quasi 8 ore al giorno, dedicando allo studio 1-2 ore al massimo.
Ciò che ci ha colpiti di più, però, è stata la dinamica che lo ha portato a trascorrere tutto questo tempo davanti al monitor.
Posso conoscere nuovi amici e giocare online con loro. Partecipo ai tornei e accumulo punti. Sto tanto davanti allo schermo perché posso vincere montepremi consistenti.
Ebbene sì. Montepremi tra i 2 e i 4.000 dollari. Quando un adolescente entra in questo meccanismo, gioco + vincita in denaro, diventa un potenziale giocatore d’azzardo. Cioè una di quelle persone che, iniziando per caso, per una sfida, si ritrova ad alimentare una vera e propria dipendenza, sperperando i suoi risparmi.
Ecco perché è molto importante cercare di intervenire prima, con progetti educativi mirati, che aiutino gli studenti a capire quali siano i potenziali pericoli nascosti dietro una vincita facile.
In primo luogo, senza arrivare a casi estremi, perdere intere giornate al computer allontana da altri interessi più attivi e socializzanti, come praticare uno sport.
Inoltre, sottrarre tempo allo studio, non permette di crescere, evolvere il pensiero, trovare la propria strada. Sono tanti, purtroppo, i ragazzi che ritengono inutile apprendere.
Oggi si cerca di lavorare presto, per guadagnare e sentirsi realizzati tramite una forte capacità d’acquisto. Le conseguenze della pandemia, quindi, sono sanitarie, economiche e, soprattutto, sociali. Speriamo si trovi il modo per contenere la deriva della collettività dovuta all’isolamento e alla perdita di ogni certezza. In ogni caso, lo ripetiamo ogni volta, scommettere non è la soluzione.
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