Progetto “Game Over”: un percorso, tanti risultati

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 27 Agosto 2017

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Ricordate il progetto “Game Over”? Ne abbiamo parlato all’inizio dell’anno, con una bella intervista ai protagonisti. Per chi avesse scoperto il nostro blog solo adesso ricordiamo che “Game Over” è un gruppo terapeutico, di sostegno reciproco, coordinato dai professionisti della Comunità Casa del Giovane di Pavia. Un esperimento parallelo agli incontri terapeutici standard, che ha permesso ai partecipanti di condividere le proprie esperienze, raccontarsi e camminare insieme per raggiungere un obiettivo ambizioso: smettere di giocare d’azzardo. Oggi vogliamo aggiornarvi brevemente in merito.

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Photo by Austin Ban on Unsplash


Un confronto prima dell’estate

I primi giorni di agosto si è svolta l’ultima riunione prima della pausa estiva. I ragazzi hanno discusso insieme per tirare un po’ le somme, valutare i passi avanti, riflettere sulle difficoltà e sui loro progetti per il futuro. Il gruppo è un po’ cambiato nella composizione, rispetto a gennaio, perché alcuni hanno quasi finito il percorso e, nel frattempo, si sono aggiunte nuove persone (e, di conseguenza, nuove storie).

Lo scambio d’idee, durante un incontro, avviene con molta naturalezza e rispetto. Ciascuno esprime la propria opinione e anche chi non si trova d’accordo riesce a dialogare con gli altri senza difficoltà.
Gli operatori, da parte loro, ascoltano con attenzione, senza interrompere, e questo aiuta ciascuno a parlare liberamente, in totale assenza di giudizio (ma con una guida sempre pronta a intervenire).

Chi frequenta il gruppo già da un po’ ha raggiunto una buona consapevolezza, è in grado di riconoscere gli sbagli commessi e di raccontarli senza più nascondersi.
Ricordiamo, ad esempio, cosa ci aveva raccontato Massimo nell’intervista di alcuni mesi fa:

Come gruppo siamo molto affiatati e consapevoli che è una sfida molto difficile da combattere. Il risultato raggiunto ad oggi è la piena consapevolezza che l’azzardo è una malattia, e come tale deve avere delle “medicine” e dei luoghi dove essere curata. Il coraggio da parte nostra è di metterci la faccia e raccontare, con serenità e sincerità, il nostro rapporto con le slot e i disastri che ha creato attorno a noi, davanti a numerose persone (incontro presso il liceo Copernico di Prato del 22/12/2016). Molto soddisfatto del mio percorso perché ho raggiunto una sufficiente serenità e consapevolezza in me stesso.

Un percorso che aiuta a crescere

Per i nuovi arrivati una della principali difficoltà è certamente il distacco dalla famiglia: in Comunità, però, la prima cosa che si raccomanda è proprio quella di accettare con serenità questa separazione temporanea e vivere il percorso comunitario come un momento di rinascita, per se stessi e – parallelamente – per i propri cari. Ammettere di avere un problema e avere la volontà di mettersi in discussione per risolverlo è già un passo importante verso il cambiamento.

L’estate ha rappresentato un tema chiave: ritrovare per un breve periodo il proprio ambiente e i propri contatti non dev’essere un buon motivo per “cedere alla tentazione”, ma per perseverare! Smettere di frequentare i soliti posti, soprattutto quelli in cui ci si recava per acquistare Gratta e Vinci o per giocare con le slot machine, è fondamentale per la riuscita del proprio progetto di recupero.

I ragazzi ne sono consapevoli, tanto da aver apprezzato anche nuove esperienze, come il volontariato: per qualcuno di loro, essere a contatto con situazioni spiacevoli, diverse dalle proprie, è stata una grande occasione di crescita e riflessione.

Abbiamo scritto l’articolo per condividere il percorso di questi giovani coraggiosi, che pian piano hanno raggiunto importanti risultati e sono diventati i primi “testimonial” di uno slogan a noi molto caro:

L’azzardo non è un gioco!

Ormai lo sanno bene. Il percorso intrapreso in Comunità sarà prezioso anche per coloro che avranno la fortuna di conoscerli in futuro: “l’esperienza insegna” e, in questo caso specifico, aiuta a capire che nella vita si può cadere… ma ci si può anche rialzare, più forti di prima. Un messaggio che, di sicuro, condivideranno volentieri. Nel frattempo… il cammino continua: buona strada a tutti!

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