Progetto “Game Over”: basta azzardo, meglio vivere!
A cura di Movimento NoSlot | Del 21 Gennaio 2017
TAG: Azzardo CdG Interviste
“Game Over”, nato come nuovo gruppo terapeutico di sostegno reciproco, parallelo a quelli già attivi il venerdì sera, è coordinato dai professionisti della Comunità Casa del Giovane di Pavia.
Il gruppo è formato da 5 ragazzi che hanno deciso di cambiare, di uscire dalla schiavitù dell’azzardo e riprendere in mano la loro vita. Un obiettivo ambizioso e coraggioso, che merita grande attenzione.
Abbiamo pensato di intervistarli per raccontare la loro esperienza e, soprattutto, per lanciare insieme un messaggio importante: l’azzardo si può combattere, con tanta forza di volontà, consapevolezza e fiducia nel futuro. Auguriamo a Massimo, Luca, Marco, Armando e Mattia una buona ri-partenza!
Game Over: un futuro senza azzardo
Ogni componente del gruppo ha risposto a 5 domande, identiche per ciascuno: la loro testimonianza sarà certamente utile a chi vorrebbe chiedere aiuto, ma non ha ancora avuto il coraggio. Forza!
1) Ciao ragazzi, grazie innanzitutto per la vostra collaborazione. Presentatevi brevemente ai lettori del blog Prevenzione NoSlot: come vi chiamate, quanti anni avete, di cosa vi occupate o vorreste occuparvi? (studio, lavoro, hobby ecc.)
Massimo – Buongiorno a tutti, mi chiamo Massimo, ho 42 anni, sono sposato e padre di una bambina di 9 anni. Ho lavorato nel settore del commercio per 20 anni ricoprendo ruoli di gestione del personale e responsabile di reparto. Mi sono dimesso 1 anno fa, causa problemi giudiziari. Appassionato di sport, pratico calcio e tennis, mi piace sciare e leggere.
Luca – Ciao a tutti voi lettori di Prevenzione NoSlot. Sono Luca, ho 35 anni, nella mia vita ho sempre fatto il cameriere non coltivando nessun hobby, “purtroppo”, ma la volontà è di cercare un lavoro che mi dia più spazio per stare con le mie figlie e per dedicarmi un po’ a me stesso, coltivando così un hobby che, ad oggi, posso dire “mi sarebbe servito prima”… ma di tempo ne ho ancora davanti a me, quindi mi dico: “forza Luca”.
Marco – Ciao a tutti, sono Marco. Ho 32 anni, lavoravo come operaio in Canton Ticino e praticavo arti marziali come aiuto istruttore. Il mio sogno sarebbe aprire una palestra tutta mia di arti marziali e dedicarmi in pieno a ciò che è la mia passione.
Armando – Ciao a tutti, mi chiamo Armando, ho 23 anni e sono diplomato in ragioneria. In seguito al diploma ho effettuato vari corsi di Marketing grazie ai quali ho trovato lavoro in un’azienda come consulente e responsabile d’amministrazione. Dopo la Comunità, e dopo aver ripreso in mano la mia vita, ho intenzione di realizzare un sogno sempre avuto sin da bambino, quello di diventare imprenditore ed avere un’attività tutta mia, affiancata dal lavoro che già facevo prima di entrare in CdG.
Mattia – Ciao a tutti, sono Mattia e ho 22 anni. Dato che non mi è mai piaciuto studiare non ho un diploma, anche se nell’ambito lavorativo non mi sono mai tirato indietro, facendo vari lavori. Uno dei miei interessi principali è il calcio e in futuro vorrei avviare una mia attività.
2) Da quanto tempo frequentate la Comunità Casa del Giovane e per quale/i motivo/i? È stata una vostra decisione o avete seguito il consiglio di una persona a voi cara?
Massimo – Sono in CdG dal 17/02/2016, il motivo principale è stato quello di chiedere aiuto a degli esperti per capire e risolvere i problemi che mi hanno portato ad essere un dipendente dal gioco d’azzardo, in particolare slot machine e vlt. Inoltre, mi serviva “staccare” in maniera decisa dalla vita sociale di ogni giorno, in quanto il mio problema giudiziario è stato riportato sui giornali. La decisione è stata la mia ma, molto importante, condivisa ed accettata dai miei più stretti e cari familiari.
Luca – Sono in Comunità da 3 mesi per dipendenza d’azzardo “video lottery”. La scelta di entrare in comunità è stata una mia decisione dopo anni passati nell’ipocrisia, raccontandomi che ci sarei uscito da solo senza bisogno d’aiuto, ma era solo una scusa per non ammettere a me stesso che avevo una dipendenza, trascinando in tutti questi anni le persone a me care in un vortice di bugie, sotterfugi e finti sorrisi che nascondevano solo una persona fragile e con un immenso bisogno d’aiuto.
Marco – Sono nella struttura Casa del Giovane da 14 mesi, ho maturato da solo la decisione di entrare in percorso, anche perché il mio problema di ludopatia era arrivato a distruggere tutto ciò che avevo: affetti, lavoro, ecc.
Armando – Sono in Comunità da 5 mesi per ludopatia, nello specifico slot e poker; la scelta di entrare in comunità è stata dei miei cari, che con molta pazienza ed amore mi hanno fatto prendere consapevolezza della gravità del mio problema.
Mattia – Sono in Comunità Casa del Giovane da 1 mese, il motivo per cui mi trovo qui è il gioco d’azzardo, nello specifico slot machine e vlt. Ho deciso, tramite un conoscente, di intraprendere il percorso in comunità visto che fuori ormai era tutta terra bruciata.
3) Quali sono gli obiettivi del gruppo Game Over e le attività proposte? Quali risultati pensate di aver raggiunto fino a questo momento? Siete soddisfatti del vostro percorso?
Massimo – Gli obiettivi sono quelli di aiutare le persone che chiedono aiuto, migliorare le dinamiche di assistenza, prevenzione e risoluzione del problema, portare le singole esperienze nei vari incontri con i giovani nelle scuole e nelle conferenze con le istituzioni. Come gruppo siamo molto affiatati e consapevoli che è una sfida molto difficile da combattere. Il risultato raggiunto ad oggi è la piena consapevolezza che l’azzardo è una malattia, e come tale deve avere delle “medicine” e dei luoghi dove essere curata. Il coraggio da parte nostra è di metterci la faccia e raccontare, con serenità e sincerità, il nostro rapporto con le slot e i disastri che ha creato attorno a noi, davanti a numerose persone (incontro presso il liceo Copernico di Prato del 22/12/2016). Molto soddisfatto del mio percorso perché ho raggiunto una sufficiente serenità e consapevolezza in me stesso.
Luca – Gli obiettivi del gruppo “Game Over” sono in continua evoluzione, come in continua evoluzione è pure il mondo dell’azzardo, ma penso che con un lavoro di sensibilizzazione, ristrutturazione sulla gestione del denaro, condivisione sul dolore che ci portiamo dentro e che abbiamo procurato alle persone care (confronto volto a risanare i rapporti che con il problema azzardo si sono crepati), possiamo dire di incominciare una ripartenza con buone basi. Io personalmente, rendendomi consapevole del problema e accettandolo, sono riuscito in questo inizio di percorso ad aprirmi, a condividere, a portare la mia storia a ragazzi con la speranza di aver lasciato un piccola parte di me “come deterrente” a questa brutta piaga dell’azzardo.
Marco – Gli obiettivi del gruppo “Game Over” sono molteplici, quello finale è la ripresa di una stabilità e serenità tale che possa far sì che in futuro non ci accostiamo più al gioco davanti alle difficoltà o avversità che la vita purtroppo a volte dà. Le attività sono di confronto sui vissuti fra di noi, opinioni su come si potrebbe prevenire il problema, prendere coscienza che abbiamo un problema riconosciuto e lavorarci con tutti i mezzi che ci propone la struttura. Penso che mi abbiano giovato molto questi 14 mesi, sono entrato a conoscenza e ho accettato dei miei limiti. Sicuramente dovrò sempre e comunque far tesoro di tutte queste buone proposte di vita sana anche in futuro, una volta fuori dalla struttura.
Armando – Gli obiettivi del gruppo “Game Over” sono vari ed elaborati, dalla prevenzione ai vari suggerimenti su come uscire e come affrontare questa maledetta problematica che ormai trascina persone di tutte le età, dall’adolescente fino ad arrivare alla persona anziana. Il mio primo risultato ottenuto grazie al percorso comunitario e al gruppo serale del venerdì è stato quello di riprendere lucidità e serenità, cose che ormai il gioco d’azzardo mi aveva tolto. Sono molto soddisfatto del mio percorso e della mia forza di volontà: non bisogna arrendersi, bisogna lottare questo male fino ad eliminarlo del tutto.
Mattia – Io sono entrato recentemente nel gruppo, quindi non posso dire quali risultati abbia raggiunto perché al momento non ne ho raggiunti. Il gruppo “Game Over” propone attività di confronto tra noi 5 ragazzi che siamo in Comunità per problemi d’azzardo. La principale attività del gruppo è la sensibilizzazione verso i giovani, perché in tanti credono di potersi arricchire con una slot o con un Gratta & Vinci. Siamo stati invitati a Prato in Toscana da una scuola superiore, per una conferenza, a raccontare le nostre esperienze e per far capire ai giovani di essere curiosi, ma non nell’azzardo.
4) Secondo voi, anche in base alla vostra esperienza, perché tanti giovani tra i 20 e i 40 anni, proprio quando si dovrebbe progettare il futuro e vivere a pieno la vita, iniziano a giocare d’azzardo? Quali sono le principali e più diffuse motivazioni?
Massimo – Al giorno d’oggi, purtroppo, siamo invasi da pubblicità sui giornali, televisioni, nei locali, per strada, da questi messaggi di poter raggiungere, con poca fatica e in maniera responsabile, il sogno di “vincere” cifre importanti, che soprattutto nei giovani portano a sognare di regalarsi il telefono di ultima generazione e capi firmati. Per molti giovani la prima vincita importante è la scintilla che fa scattare in automatico il pensiero di come è facile vincere, “come sono bravo!”. Ecco, da questo momento si diventa dipendenti dal gioco d’azzardo.
Luca – Secondo la mia esperienza personale è più facile abbandonarsi a una macchinetta nei momenti di fragilità, che prendere di “petto” una situazione, un periodo, un malinteso, ed affrontarli. Ma la cosa che a me preoccupa molto è che c’è un disinteresse nel voler crescere la voglia di conoscere se stessi, coltivare passioni. Sembra che il divertimento sia legato per forza a qualche “incentivo”, che purtroppo risulta essere quello sbagliato. C’è anche da dire che siamo bombardati da slogan, pubblicità, cartelloni pubblicitari, tutti messaggi subliminali che ti entrano in testa facendoti credere che è tutto normale e sotto controllo, ma solo perché ti vogliono sotto il loro controllo e vi assicuro che se ti avvicini all’azzardo ce la fanno, in un modo o nell’altro. Diventi succube di un vortice distruttivo e autodistruttivo.
Marco – Le motivazioni sono molteplici e svariate, dal desiderio di un futuro migliore, a sperare nella “vincita” che ti faccia vivere meglio. La “vincita” è il motivo più diffuso che, se preso molto superficialmente, ti apre al mondo dell’azzardo: un altro motivo può essere, appunto, una delusione o un problema nel tuo progetto che va male, e ti vai a sfogare in una realtà che ti dissocia dai problemi.
Armando – La maggior parte delle persone che cadono nel gioco d’azzardo sono persone fragili e vulnerabili, persone che trovano nel gioco un posto dove isolarsi e sfogare i propri stati d’animo. C’è chi inizia per curiosità e svago, senza avere la minima percezione del rischio al quale si va incontro. C’è chi inizia per rincorrere quel sogno surreale della vincita: la crisi ha accentuato molto questa rincorsa, creando così molte altre persone schiave del gioco, per non parlare dei media e dei vari spot pubblicitari ormai sempre più frequenti e sofisticati, incitano le persone al gioco senza un minimo di pudore e consapevolezza. C’è bisogno di maggior informazione a sfavore dell’azzardo, la gente ha bisogno e diritto di conoscere la gravità del problema.
Mattia – Le persone iniziano a giocare per lo più per curiosità, per noia e perché credono di potersi arricchire e togliersi degli sfizi economici. Oltre ai giovani, ho visto moltissime persone oltre i 60 anni giocarsi la pensione in 2/3 giorni. L’azzardo è un problema che non ha età.
5) L’azzardo si può sconfiggere e noi, con il blog Prevenzione NoSlot, cerchiamo di sensibilizzare tutti, soprattutto gli adolescenti. Cosa vi sentireste di dire, oggi, a un ragazzo o una ragazza che pensa di poter risolvere i propri problemi davanti alle slot machine?
Massimo – Fate attenzione, perché quello che sembra un gioco-divertimento in realtà non è un gioco, ma è privarsi di tempo, soldi e rapporti con le persone a te più vicine. Le slot sono create e studiate ad arte per catturarti e conquistarti attraverso luci colori e suoni. Cercate di impegnare il più possibile il tempo libero con dello sport, hobby e amici. Leggete, informatevi meglio su questo mondo dei giochi proposti dai media e televisioni, ma soprattutto ascoltate le persone a voi care, se vi danno qualche consiglio perché secondo loro avete questo tipo di problemi. LA VITA NON È UN GIOCO, VIVETELA RESPONSABILMENTE.
Luca – Ragazzi/e se pensate che una slot possa risolvere i vostri problemi, vi chiedo di guardare gli occhi felici dei vostri figli, dei vostri fratelli, le vostre sorelle, i vostri genitori, perché la felicità nei loro occhi si spegnerà quando accenderete la convinzione di risolvere i problemi con le slot. Il mio consiglio è di parlare di qualsiasi piccolo problema abbiate: finché è piccolo lo puoi soffiare via e riderci sopra. Coltivate una passione sana, amate il/la vostro/a compagno/a, vivete le giornate a pieno, non riducetevi alla monotonia, al non sapere cosa fare. Studiate, leggete, ridete, uscite in compagnia “non del cellulare”, ma di un’altra persona, conoscetevi, scoprite il bello che è in voi, non permettete che un ammasso di ferri computerizzato vi opprima. NON VE LO MERITATE.
Marco – Tutta illusione e finzione di un giovamento subdolo e infido che ti porta alla distruzione. Non giocate neanche una singola volta, quasi sicuramente innescherebbe meccanismi insani che porterebbero sulla strada della dipendenza. Puntate a risolvere i problemi puntando sulle relazioni, il dialogo, le passioni e tutto il bello che la vita può darvi.
Armando – Ragazzi/e non sprecate il vostro tempo e la vostra curiosità nel gioco d’azzardo, coltivate interessi in cose sane e concrete per il vostro futuro; non lasciatevi trascinare da quel vortice oscuro colmo di tristezza ed infelicità per voi e i vostri cari. Non sarà una vincita a cambiare la vostra vita, non sarà una scommessa ad arricchirvi. Se dovete fare una puntata, fatela su voi stessi e sulle vostre capacità. Godetevi la vita e il rapporto con i vostri cari, una slot non potrà mai darvi l’emozione e l’amore di un genitore o del/della vostro/a compagno/a. “VIVETE RESPONSABILMENTE”.
Mattia – Io gli racconterei la mia storia per fargli capire che con l’azzardo non si scherza e soprattutto non è un gioco!!! La cosa brutta è che l’azzardo cambia le persone, oltre a perdere denaro perdi la cosa più importante: I VALORI.
“Game Over” è un nome significativo perché, come diciamo sempre su questo blog, non è mai troppo presto per dire STOP, per fermare quel fiume in piena chiamato “azzardo” – pronto a travolgere tutto – e riscoprire quanto sia bello essere liberi. In particolare, le parole di questi ragazzi ci insegnano quanto sia importante combattere le proprie battaglie con la giusta motivazione e voglia di confrontarsi con gli altri. Insieme si può fare tanto!