Piccoli giocatori? No, grazie!
A cura di Movimento NoSlot | Del 31 Ottobre 2016
TAG: Bambini Famiglia
Giuseppina è una maestra, lavora da tanti anni in una scuola elementare. Adora i suoi piccoli studenti e cerca di essere per loro un punto di riferimento, quasi una seconda mamma. Tempo fa, leggendo il tema di un suo alunno, Vittorio, ha scoperto che il bambino gioca con frequenza alle slot machine e ciò che lo diverte di più è giocare online sul proprio cellulare. Così, ha deciso di contattarci per chiedere consiglio: “L’azzardo è un problema che interessa anche bambini e ragazzi?“.
Purtroppo sì, cara Giuseppina. L’abbiamo scritto nella sezione Domande e Risposte: l’azzardo è un problema che non ha età, né differenze socio-culturali. Ecco perché prevenire è davvero fondamentale!
Così piccoli… e già giocatori?!
Troppo spesso assistiamo a reazioni di stupore e incredulità. Molti ritengono impossibile che un bambino di 8-10 anni possa diventare un giocatore d’azzardo. Eppure… le storie che ascoltiamo ogni giorno in CdG dimostrano che non solo ciò accade, ma è anche una situazione frequente.
Ogni pomeriggio mia madre mi porta al bar a fare merenda. Lì c’è un sacco di gente che ride, beve, fuma e gioca alle slot. Mamma dice sempre che si possono vincere un sacco di soldi! Così gioca ogni giorno anche lei e ora sta insegnando anche a me come si fa. È divertente! Ogni tanto, però, quando perde si arrabbia molto e in quei momenti ho paura… Poi torniamo a casa e mi chiudo in cameretta a giocare con il cellulare. Sono bravo, vinco quasi sempre. Non mi interessa uscire, preferisco i giochi online. L’altro giorno, però, ho guardato fuori dalla finestra e ho visto i miei compagni giocare a pallone in cortile. Si divertivano. Ho pensato: perché io, invece, non sorrido?
Questa è una sintesi del tema scritto da Vittorio, 10 anni. La maestra Giuseppina, dopo aver dialogato con noi, farà in modo di parlare con i genitori del piccolo e organizzerà degli incontri a scuola per le famiglie, per informare e sensibilizzare, per far capire che il gioco patologico può coinvolgere i propri cari, anche i bambini. Alcuni sono coinvolti a giocare, altri soffrono nel vedere papà e mamma stare male. Ogni ragazzo reagisce in modo diverso ed è nostro dovere intervenire prima che sia troppo tardi. Prima che i “piccoli giocatori” diventino “grandi giocatori”, prima che da bambini spaventati diventino adolescenti senza punti di riferimento. Non possiamo far finta di niente!
Ascoltiamo i nostri giovani
Bambini e ragazzi ci osservano. Alcuni hanno la forza di prendere le distanze, altri diventano vittime inconsapevoli dei nostri stessi sbagli. La Casa del Giovane di Pavia ha avviato diverse attività formative nelle scuole, per offrire agli studenti delle risposte, per aiutarli a trovare una strada da seguire e distinguere bene tra rischi e opportunità. Gran parte del loro lavoro è visibile sul nostro canale YouTube.
Se giochi e pensi di non far nulla di male, di non far soffrire i tuoi figli… Guarda subito questo video!
Nota: Giuseppina e Vittorio sono nomi di fantasia, ma la loro storia è una delle tante che ascoltiamo ogni giorno alla Casa del Giovane. Se vuoi parlare con noi e raccontarci la tua, scrivici!
photo credits: Aaron Burden – unsplash.com