Perdere tutto con il gioco del lotto
A cura di Movimento NoSlot | Del 12 Novembre 2017
TAG: Azzardo Famiglia Giovani
Lucia ha 32 anni, ci ha scritto per condividere la sua storia. Sempre più spesso riceviamo mail da parte di persone giovani, da parte di figli che aiutano i genitori. Alcuni sono bambini o adolescenti (come Adriano e Tommaso), altri sono adulti nel periodo migliore della vita (o che tale dovrebbe essere, almeno). Il gioco del lotto ha rovinato la famiglia di Lucia e, indirettamente, la sua esistenza.
Il libro No Slot – L’azzardo non è un gioco elenca diverse tipologie di azzardo (pag.56), tra cui anche il Lotto. Come saprai, si tratta di una specie di tombola. Chi gioca sceglie alcuni numeri (tra 1 e 90) su dieci ruote legate a nomi di città italiane (più una, denominata “Ruota Nazionale”). Le estrazioni avvengono 3 volte alla settimana e le combinazioni di vincita sembrano numerose. Per ciascuna ruota sono previsti: ambata, ambo, terno, quaterna, cinquina. E non dimentichiamo i giochi numerici a totalizzatore (pag.57): SuperEnalotto e SuperStar. Si tratta di un continuo invito a tentare la fortuna… e perdere tutto!
Foto di Nick Hillier su Unsplash
Il gioco del lotto è un gioco d’azzardo
Il gioco del lotto, esattamente come il Bingo, le slot machine, il poker online ecc. può creare dipendenza e, già per questo motivo, fa parte a tutti gli effetti dei cosiddetti “giochi d’azzardo”.
Quali giochi possono causare dipendenza?
Sono d’azzardo tutti quei giochi in cui il giocatore sente il piacere del rischio, quel brivido sottile che trascina l’individuo in un tunnel a spirale, che provoca l’illusione a realizzare sogni con una vincita che possa compensare le perdite ma, soprattutto, possa portare a vincere e ancora vincere. L’adrenalina e la scarica di dopamina che il cervello produce creano un livello di dipendenza che porta la persona a desiderare di rivivere l’esperienza di gioco al pari di qualsiasi altra droga.
fonte: Gioco d’Azzardo Patologico (GAP): domande e risposte [quesito n.5]
L’illusione del “numero ritardatario”
Lucia ci ha raccontato che la madre ha sempre avuto una fissazione per il gioco del Lotto.
In particolare, ha sempre inseguito i famosi “numeri ritardatari”: quelli che, secondo i giocatori più “esperti”, dovrebbero essere fonte sicura di vincite. Peccato che questa sia solo un’illusione!
Ogni estrazione è un evento singolo, la probabilità che un numero venga estratto è la stessa tutte le volte. Inutile convincersi che, prima o poi, il 14 arriverà: potrebbe accadere, per puro caso, o non accadere mai! Su questi meccanismi, però, cresce la popolarità di questo tipo di scommesse.
C’è gente che crea strategie complicatissime, i “sistemi”, secondo cui si potrebbe raggiungere con più facilità il risultato desiderato… Questa è stata la rovina di Lucia e della sua famiglia.
La madre ha iniziato a giocare in ogni momento libero della sua giornata. Per essere certa di provare tutte le combinazioni possibili ha speso somme altissime, più volte nel corso di una settimana. Controllare le estrazioni del lotto è diventata, pian piano, la sua ossessione. Lucia ha capito la gravità della situazione nel momento in cui la madre ha iniziato a parlare solo di numeri e probabilità, chiudendosi nello studio di casa a “programmare”. Ovviamente, sono finiti anche i soldi.
Una famiglia che si spezza…
Il papà di Lucia non ha tollerato il cambiamento della moglie, non ha voluto accettare che la sua fosse una malattia… e le ha lasciate da sole. Così, la nostra giovane amica ha chiesto aiuto. Non ha un lavoro, come tanti giovani della sua stessa età, e non sa come rimediare alla perdita economica causata dalla mamma. Dovrà rimboccarsi le maniche… e aiutarla nel suo percorso terapeutico, iniziato da poco. Le auguriamo di superare presto tutto questo, con coraggio.
Scrivo questa mail perché vorrei dire come mi sento quando entro in punto vendita in cui è possibile giocare al lotto. Provo rabbia e sconforto. Vedo tante signore come mia madre concentrate a scegliere numeri “fortunati”, pronte a giocare di continuo pur di vincere. Peccato che i soldi spesi non saranno più sul conto. E se in famiglia non ci sono abbastanza entrate… si rimane al verde. Avrei voluto lavorare come grafica pubblicitaria, ma ho iniziato a desistere. Non posso aspettare di trovare l’occupazione dei sogni, devo accontentarmi del primo lavoro utile per guadagnare. Non posso più viaggiare, né comprare vestiti.
Tanti giovani – con un grave peso sulle spalle – rinunciano ai loro sogni per sopravvivere (considerata la situazione lavorativa attuale…) e per trovare soluzioni a problemi causati dai loro cari, vittime dell’azzardo.
L’azzardo non è un gioco, ma c’è ancora molta gente che non l’ha capito.