Il senso del donare

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 6 Dicembre 2019

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Questo mese rifletteremo a lungo sul senso del donare, sul concetto di “dono”.

Una parola così bella, ricca di significati, importante per noi, tanto da sceglierla come filo conduttore della campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi #NoSlotChristmas2019.

Cosa significa per te “donare”? Lo chiediamo a chi leggerà l’articolo, ma lo chiederemo anche a chi avremo occasione di incontrare durante le feste, per motivi di lavoro o durante il tempo libero. Prova anche tu a porre questa domanda alle persone che conosci, ascolta bene le risposte. Nella sua semplicità, è un interrogativo profondo, che ci costringe a ragionare.

Il Natale è una ricorrenza ormai associata all’acquisto compulsivo di regali. Una quantità infinita di oggetti di cui, molto spesso, non faremo uso o, peggio, di cui presto non ricorderemo la provenienza.
Non ha senso accumulare stress per comprare articoli costosi in automatico, senza valutare cosa potrebbe davvero rendere felice il destinatario. Nella maggior parte dei casi, compriamo senza pensare.



Riscoprire il senso del donare

Ti invitiamo a riscoprire il senso del donare. Secondo noi è un concetto che ha molto in comune con il tempo. Come trascorriamo la giornata? Lavoriamo troppo? Utilizziamo il computer senza sosta? Pranziamo controllando le notifiche sullo smartphone? I ritmi frenetici della quotidianità ci impongono azioni meccaniche su cui raramente abbiamo il controllo. Se riuscissimo a riprendere consapevolezza di ciò che facciamo, se fossimo più capaci di scegliere come passare il tempo, probabilmente svolgeremmo attività diverse da quelle consuete.

Certo, le difficoltà odierne non aiutano. La mancanza di lavoro, i problemi economici, i disagi familiari, generano ansia e nervosismo. Il dolore ci rende egoisti. È così che perdiamo di vista il senso del donare. Tutto per noi si riduce alla scambio materiale, all’obbligo di ricambiare un regalo o un favore.

Sarebbe meglio alleggerire la mente, pensare che forse chi ci vuole bene potrebbe desiderare una telefonata in più, un pranzo insieme, la possibilità di fare una passeggiata per chiacchierare con calma… invece del solito profumo/maglione firmato/tablet. Sarebbe ossigeno reciproco.

Ecco, a tal proposito, la considerazione di una ragazza che ci ha scritto:

Qualche hanno fa, proprio in occasione delle festività natalizie, ho deciso che avrei contribuito in modo concreto ai bisogni di una casa famiglia della mia zona. Sono una piccola imprenditrice agricola. Ho preparato uno scatolone pieno di frutta e verdura, oltre ad alcuni barattoli di marmellata che produco, e l’ho consegnato personalmente. Inutile dire che è stato molto apprezzato, perché la preparazione dei pasti è una necessità primaria nei luoghi in cui si assiste chi non ha nulla. Donare qualcosa che ho prodotto io stessa è stato come trasmettere davvero il mio affetto.

Pensiamo non ci sia nulla da aggiungere. È un bel pensiero che parla da sé, è il senso del donare.


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