Il futuro dei nostri giovani

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 14 Gennaio 2017

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Cosa pensano i giovani? Come immaginano il futuro? Forse, ogni tanto, dovremmo rifletterci o (ancora meglio!) chiedere direttamente a loro. Ritenere che un figlio, un nipote, un nostro studente o ragazzino/a che conosciamo, non abbia ambizioni, sogni, opinioni personali… è un gravissimo errore. Ricordiamo che bambini e adolescenti ci osservano e, come suggerito dalla dott.ssa Anna Polgatti in questa intervista,

Nessuno meglio di loro riesce a rendersi conto di ciò che succede e, con la loro semplicità, denunciarlo.

Quindi, è bene ascoltare. Non ci riferiamo solo ai “discorsi”, perché anche un silenzio può lanciare un messaggio o, al contrario, un sonoro “lasciatemi in pace!” può, in realtà, voler dire: “ho bisogno di aiuto“.

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photo credits: Kate Williams – via unsplash.com

Un futuro da disegnare

Cosa siamo riusciti a offrire ai nostri ragazzi? Una società piena di incertezze, potremmo rispondere. Legata a concetti aridi, poco costruttivi, lontani dalla progettualità di cui i giovani avrebbero bisogno. Ricchezza, bellezza, potere, successo, sono gli obiettivi che molti sognano di raggiungere, ma senza capire il perché. Sono i sogni che noi adulti proiettiamo su di loro.

E vedere un genitore, uno zio o un nonno che gioca d’azzardo per realizzarli non è certo un buon esempio. Anzi. Spingere i propri figli a spendere la paghetta in una slot machine mortifica l’autostima… nostra e loro. Come se da soli non si fosse capaci di arrivare da nessuna parte, come se il denaro fosse l’unica cosa che conta nella vita. È arrivato il momento di aprire gli occhi.

I bambini hanno un dono che noi adulti abbiamo perso: la fantasia. Credono che ogni giornata possa riservare meraviglie e che il futuro sia tutto da disegnare, con i colori più belli. Hanno ragione!

Dare il buon esempio, crescere insieme

Dobbiamo guardarci intorno, seriamente. C’è qualcosa che non va, non credete? Questa società è sempre più insensibile, attenta solo alle cose materiali. Non c’è più amore, non c’è più comprensione, non c’è perdono. Soprattutto, non c’è più ascolto. Vediamo intere famiglie passare i loro pomeriggi all’interno di sale scommesse, con figli piccoli che vorrebbero certamente altro… per esempio andare al parco, passeggiare con mamma e papà, fare merenda insieme.

I fatti di cronaca degli ultimi tempi sono sconvolgenti. Figli che odiano i genitori, genitori che odiano i figli. Figli che abbandonano i genitori anziani, genitori che dimenticano i figli in auto per andare a comprare un Gratta&Vinci. E così via. Dove sono finiti i buoni sentimenti? A furia di definire “buonismo” semplici comportamenti civili, si è arrivati ad agire senza coscienza, senza un minimo di buonsenso.

Saranno i giovani a creare il futuro, ma siamo noi oggi a dover lasciar loro gli strumenti più adatti, per capire cosa è bene e cosa è male. Iniziamo da subito a dare il buon esempio. Bambini e ragazzi hanno molto da dire e noi tanto da imparare. Sarà la nostra disponibilità nei loro confronti ad aprire il dialogo.


[photo credits: Kate Williams – via Unsplash.com]

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