Il barista No Slot
A cura di Movimento NoSlot | Del 22 Gennaio 2018
TAG: Azzardo Società
Cristiano è un barista No Slot. All’interno del suo locale ha inserito flipper, videogame, un biliardino e addirittura un simulatore di guida. Questo per eliminare le slot machine. Scelta coraggiosa, da imitare.
Ero stanco di avere sempre intorno gente arrabbiata e nervosa, che trasformava il mio bar in qualcosa che non riconoscevo. Tante persone entravano solo per le slot e io sentivo che non stavo facendo più il mio lavoro. Quando qualcuno perdeva capitava che si mettesse a rompere qualcosa nel bar, a urlare, a scaricare la sua rabbia contro di me o altre persone presenti. A me questo non piaceva, mi faceva vivere male. Quando mi allontanavo, magari per andare in vacanza, non ero mai tranquillo. Allora una domenica ho deciso di toglierle e il mercoledì dopo non c’erano già più. | fonte: No slot – L’azzardo non è un gioco, Giunti Editore – pag.119
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Un barista No Slot e altre storie
Grazie all’aiuto di alcuni imprenditori sono stati realizzati oggetti d’arredamento con il marchio No Slot, dedicati ai locali che hanno deciso (e decideranno) di sostenere la causa, proprio come Cristiano.
Si tratta di orologi, piccoli contenitori per le bustine di zucchero, portatovaglioli: materiale distribuito gratuitamente a tutti gli esercizi commerciali che hanno scelto di non avere l’azzardo al loro interno.
Un progetto nato dalla gente per la gente.
Questa è la filosofia dell’Associazione Movimento No Slot, che ormai da anni tiene uniti cittadini, associazioni e territori, con l’unico obiettivo di combattere il gioco d’azzardo patologico. Tempo fa abbiamo presentato anche un ristorante che aveva rifiutato l’installazione di macchinette nel suo locale.
Vorremmo raccontare anche altre storie e dare voce a chi ha deciso di dire basta: un altro barista No Slot, un artigiano, il titolare di negozio di souvenir… insomma, chiunque abbia a cuore il futuro del proprio territorio. Scriveteci un’email, vi ascolteremo e racconteremo di voi sul nostro blog. Grazie!