Genitori e figli: un legame da ricostruire

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 29 Marzo 2019

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Il rapporto tra genitori e figli è sempre più in pericolo. Non c’è più attenzione, né ascolto, né dialogo.
Lo vediamo ogni giorno in CdG, ma anche leggendo i giornali o seguendo certi programmi televisivi.
In linea generale, dobbiamo ammettere che la comunicazione è seriamente compromessa.

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Photo by Holly Mandarich on Unsplash


Genitori e figli: quali sono le difficoltà?

Gli adulti sono più smarriti dei giovani. Alcuni hanno superato i 40 anni, non hanno ancora trovato un lavoro fisso e non possono pensare di costruire una propria famiglia. Altri hanno già bambini, ma hanno deciso di separarsi (con tutte le conseguenze del caso). Ci sono, poi, gli eterni “Peter Pan”: genitori che non riescono a prendersi carico del loro ruolo, che vivono in modo irresponsabile (lasciando i figli da soli e senza punti di riferimento adeguati). Per non parlare di chi inizia a giocare d’azzardo.

I ragazzi, a loro volta, crescono senza regole. Ciascuno cerca di trovare una strada per sopravvivere, ma il più delle volte è quella sbagliata. Droga, alcol e scommesse sono i primi nemici a presentarsi alla porta. Questo blog ha già affrontato il legame esistente tra dipendenze e ruolo della famiglia.

In particolare, troviamo importante evidenziare che ci sia ormai una generale confusione di ruoli, diritti e doveri. Non si può pensare di educare un figlio trattandolo da amico. Il genitore è una guida, non è un animatore turistico. I nostri ragazzi non desiderano essere sempre assecondati, ma indirizzati.

Essere amorevoli, comprensivi e vicini alle esigenze dei giovani non significa che l’adulto debba trasformarsi in un adolescente, inviare messaggini pieni di emoticon o ridere e scherzare su tutto. Al tempo stesso, è anche sbagliato essere sempre severi e intransigenti. Come in tutte le cose, sarebbe essenziale stabilire il giusto equilibrio, una via di mezzo per conciliare autorevolezza e disponibilità.

Ritrovare un dialogo sincero

Tantissimi ragazzi sono convinti di poter fare ciò che vogliono. Nessuno ha mai illustrato loro gli effetti di certe azioni, per se stessi e per gli altri. Se gli adulti preferiscono parlare con il proprio smartphone, piuttosto che con i figli, non possiamo sperare di raggiungere grandi miglioramenti per questa società.

Ritrovare un dialogo sincero, attento alle esigenze reciproche, è solo la base di partenza. Un primo passo che andrebbe compiuto subito, perché è già tardi. Gli ultimi fatti di cronaca ci dimostrano come la violenza sia ormai diventata un’abitudine, anche per ragazzini di 12-13 anni.

Riteniamo che ciò sia gravissimo e non più tollerabile. Dobbiamo pretendere ascolto e attenzione ed essere in grado, noi per primi, di ascoltare. Qualunque tipo di relazione sana e costruttiva, infatti, si basa sulla reciprocità d’intenti. A maggior ragione il legame tra genitori e figli.

L’impegno non può mai essere preteso da un parte sola.
Ogni attore deve svolgere al meglio il suo compito, per il bene comune.


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