Cosa fare se in famiglia c’è un giocatore d’azzardo?

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 27 Luglio 2016

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Il Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) è un problema complesso. Definire le cause è molto difficile, soprattutto se ci si basa su un singolo modello. Tra l’altro, è necessario valutare caso per caso, perché ogni giocatore d’azzardo ha un suo vissuto. Un riferimento valido è quello bio-psico-sociale, di cui parliamo alla sezione Domande e Risposte. Esso prende in considerazione diversi fattori: aspetti biologici, psicologici e sociali. Le conseguenze immediate del gioco d’azzardo, infatti, non sono solo economiche, perché investono in primo luogo la vita familiare. Se non si è capaci di riconoscere i primi segnali, se non si è abbastanza forti da reagire, la situazione può degenerare rapidamente.

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Campanelli d’allarme: come riconoscerli

Il giocatore d’azzardo patologico presenta delle caratteristiche facilmente individuabili. Ad esempio:

  • è irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo (sindrome di astinenza e carving)
  • ha ripetutamente tentato senza successo di ridurre, controllare o interrompere il gioco d’azzardo
  • mente per occultare l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco d’azzardo.

Se si ha anche solo il sospetto che un proprio familiare giochi in maniera compulsiva, è consigliabile osservare attentamente i suoi comportamenti, prendere nota delle spese effettuate e, soprattutto, non assecondarlo fornendo denaro: chi gioca d’azzardo ripeterà sempre “è l’ultima volta, poi smetto“, ma, essendo l’azzardo una dipendenza, come l’alcolismo, è meglio rendersi conto subito che si tratta di promesse vane. E il rischio di indebitarsi rapidamente e dover chiedere prestiti, è molto alto.

Aiutare la famiglia di un giocatore d’azzardo

Gli operatori della Casa del Giovane, tramite il progetto Prevenzione NoSlot, sono a disposizione di chi ha bisogno. È sufficiente inviare la propria richiesta di sostegno dalla pagina Aiuto e Informazioni o direttamente dalla specifica sezione Supporto Famiglia.

La prima cosa da fare, infatti, se un familiare, un amico o un conoscente entra nel tunnel del gioco d’azzardo, è rivolgersi a un centro specializzato, per valutare l’entità del problema e progettare un intervento mirato. Contrariamente a ciò che molti credono, è possibile guarire!

Nelle strutture della Casa del Giovane arrivano ogni giorno tante famiglie rovinate dalle slot machine: è difficile che il giocatore d’azzardo si renda conto autonomamente delle sue azioni. Nella maggior parte dei casi è il coniuge o, addirittura, uno dei figli a chiedere supporto. Ed è un buon segno, perché è già manifesta la comune volontà di reagire, di risolvere un problema che potrebbe distruggere i legami familiari senza possibilità di recupero. Non abbandonate il vostro caro, ma sostenetelo nel percorso: tutti insieme potrete superare la bufera e uscirne più uniti di prima.

Certo, non mancheranno le fatiche, ma tante testimonianze che abbiamo raccolto in questi anni dimostrano che contrastare l’azzardo è una vittoria reale, un obiettivo raggiungibile.
Un’equipe multidisciplinare composta da psicologi/psicoterapeuti, educatori, psichiatra, infermiere e avvocato, valuterà l’intervento più adatto da avviare, insieme al giocatore e alla sua famiglia:

  • Gruppi terapeutici
  • Supporto individuale e/o di coppia
  • Supporto ai familiari
  • Consulenza legale

Uno dei principali obiettivi del progetto Prevenzione NoSlot è proprio quello di essere vicini alla famiglia del giocatore, la prima a subire, a soffrire di ansia e depressione. La prima da sostenere!


[photo credits: Steven Van Loy – unsplash.com]

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