Cercare la perfezione ci allontana dagli altri

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 19 Luglio 2019

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Cercare la perfezione è diventata una mania. Si cerca la bellezza estetica, l’eccellenza culturale, il vertice del successo, il massimo del profitto. Si corre continuamente per raggiungere un ideale che non potrà mai esistere. Certamente è possibile, e anche giusto, cercare di fare del proprio meglio in ogni campo, impegnarsi per superare nuovi traguardi. Tutto dev’essere, però, osservato da una prospettiva realistica, con senso della misura. Tra l’altro, sarebbe bene tenere presente che la perfezione non può esistere perché è soggettiva: ciò che per me è inappuntabile, ad altri potrebbe sembrare insufficiente. Perché non apprezzare ciò che abbiamo con più serenità?

Photo by Philipp Berndt on Unsplash


Cercare la perfezione è come aprire una porta sul nulla

Se, parlando con gli altri, osserviamo per prima cosa l’abito, la tonalità della voce o i possibili errori grammaticali, dimostriamo mancanza di attenzione reale e anche una certa superbia. Non siamo, cioè, proiettati sulla persona nel suo complesso e su cosa ci sta comunicando, ma solo sulla sua esteriorità o su dettagli che, durante una conversazione, potrebbero tranquillamente essere trascurati (soprattutto se non si tratta di un colloquio di lavoro).

Selezionare le proprie amicizie sulla base di apparenze, e non sulla sostanza, è come aprire una porta sul nulla. Non ci interessa cosa ha da dire chi abbiamo di fronte, ma solo cosa può offrire (in termini economici, di visibilità, di prestigio). Ciò è molto triste. Questo modo di fare, diciamolo, è una delle prime cause che porta i giovani a giocare d’azzardo. Molti di loro, infatti, si sentono inadeguati rispetto ai loro coetanei, perché non possiedono abiti firmati o smartphone di ultima generazione. Altri appartengono a famiglie modeste e non riescono a trovare affinità con compagni di scuola nati in contesti più agiati, che spesso ostentano oggetti e abitudini con standard di spesa elevati.

Impariamo a valorizzare l’unicità e l’imperfezione

Nessuno di noi è perfetto. Ciascuno di noi, però, è unico. Sì, forse è una frase fatta e può sembrare banale, ma è vera. Per questo motivo dovremmo imparare a rispettarci di più e, soprattutto, a rispettare l’altro così com’è. Non possiamo valutare le persone per ciò che possiedono o per la loro fisicità. Sono elementi di poco valore. Ogni imperfezione, invece, ogni mancanza, definisce l’individuo e lo rafforza nell’animo. Chi vive una vita senza intoppi (e pensiamo siano casi rarissimi) non mette alla prova la capacità di resistere alle intemperie e superarle. Chi, al contrario, riesce a cadere e rialzarsi più volte, merita attenzione e comprensione.

Pensiamo ci sia grande bisogno di riflettere su questi temi, oggi. Abbiamo perso di vista le cose importanti e l’azzardo colpisce proprio questa debolezza. Non lasciamo che abbia spazio!
Restiamo uniti, senza allontanarci dalle persone che ci vogliono bene.


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