Bambini e ragazzi chiedono di essere ascoltati
A cura di Movimento NoSlot | Del 8 Febbraio 2019
TAG: Azzardo Bambini Giovani
Bambini e ragazzi sono le prime vittime di ciò che definiamo “gioco d’azzardo”. L’abbiamo ripetuto spesso, qui sul blog e anche sulla pagina Facebook Prevenzione NoSlot. Riteniamo che questo sia un punto fermo su cui concentrare l’attenzione. Ormai è chiaro a tutti (basta seguire i recenti fatti di cronaca) che l’età in cui i giovani iniziano a utilizzare sostanze alcoliche o stupefacenti è sempre più bassa. Inoltre, si moltiplica il numero di chi inizia a scommettere, già a 12-13 anni. Bisogna agire!
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Bambini e ragazzi ci osservano
Non possiamo continuare a far finta di niente, né pensare che basti parlarne dalle nostre comode poltrone. Come ha ben scritto il nostro Simone Feder, nel suo blog “No Slot”, è necessario:
Portare ai giovani non tanto il concetto di vivere per una ragione, ma una ragione per cui vivere. Stare con loro, esserci nel loro mondo, esserci soprattutto quando loro ti cercano, questo deve essere il nostro impegno: essere pronti quando succederà e preparati a coglierne i segni.
E tutto ciò per un motivo molto preciso e importante:
Non sappiamo quando un giovane può accendere la lampadina del cambiamento ma preoccupiamoci di esserci quando è in ricerca dell’interruttore.
Bambini e ragazzi ci osservano, chiedono di essere ascoltati, rassicurati. Noi adulti abbiamo il compito di guidarli, fornire strumenti utili per capire il bello e il brutto del mondo. Dobbiamo seguirli, essere un faro durante il loro cammino alla scoperta della vita, e smettere di pensare che non abbiano nulla da dire, che non si rendano conto di ciò che accade loro intorno. La testimonianza di Tommaso lo conferma:
[…] Io, per esempio, l’avevo capito da tanto cosa stava succedendo a papà: l’azzardo aveva catturato tutto il suo tempo, tutti i suoi pensieri e tutte le sue energie…
Fonte: No Slot – L’azzardo non è un gioco, di S. Feder e A. Polgatti, Giunti Editore.