Azzardo: tra fortuna e cura… vince la contraddizione
A cura di Movimento NoSlot | Del 5 Febbraio 2021
TAG: Azzardo
C’è un’evidente contraddizione di termini, ormai, quando parliamo di gioco d’azzardo. Da un lato, la pubblicità associa il gioco alla fortuna, alla possibilità di cambiare improvvisamente la propria vita con Gratta e Vinci o scommesse da pochi euro. Dalla parte opposta, gli operatori sociali, come noi, promuovono percorsi di cura per aiutare le famiglie a combattere il GAP (Gioco d’Azzardo Patologico).
Ricordiamo, come sempre, che l’azzardo non è un gioco e l’hanno capito anche i bambini.
Quindi? Come possiamo uscire da questa impasse? (= vicolo cieco)
Senza dubbio, potremmo iniziare mettendo un po’ d’ordine tra le parole, attribuendo ai diversi concetti il loro reale significato, al contrario di certi slogan che approfittano dello stato di bisogno delle persone.
[…] il gioco è un’attività libera, che decidiamo di svolgere senza costrizione o senza altri fini se non la ricreazione, il puro svago. Quando il gioco acquista una valenza educativa, al divertimento uniamo l’apprendimento e, quindi, lo sviluppo di capacità fisiche, manuali o intellettive. […] Se, al contrario, “scommessa” diventa sinonimo di “puntare denaro”, “vincere o perdere soldi”, ecco che scompare la parola “gioco” e arriva il termine “azzardo”.
– fonte: “Giocare, scommettere, azzardare: valore delle parole”
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Una dipendenza ti cambia la vita? Che contraddizione!
Una contraddizione che confonde e ferisce, come spiega bene una nostra lettrice nella sua email, di cui pubblichiamo (come da lei richiesto), un breve paragrafo.
Ho pensato di scrivervi per condividere un pensiero. L’altro giorno sono entrata in edicola per pagare una bolletta. C’è anche la possibilità di acquistare Gratta e Vinci. Con le restrizioni relative al coronavirus le file per scommettere sono diminuite, ma alla fine c’è sempre qualcuno che tenta la fortuna. Ecco: mi sono chiesta… perché si continua ad associare la fortuna ai numeri? Anche oggi che il bene più prezioso è la salute (lo era anche prima, ma non l’avevamo ancora capito), come possiamo affidare i nostri risparmi alla probabilità? Ho visto tante donne come me cancellare compulsivamente la copertura argentata del biglietto… in cerca di chissà quale cambiamento epocale.
Ho provato una profonda tristezza, pensando anche alla nuova “Lotteria degli scontrini”. Era necessaria? Temo di no.
No, cara Paola (ti chiameremo così). Avremmo fatto volentieri a meno della “Lotteria degli scontrini”. Così come faremmo a meno di tutte le sale slot. Anche noi ci poniamo tante domande. Per esempio: poiché il GAP è una malattia, una dipendenza, come possiamo affermare con tanta leggerezza che una dipendenza “può cambiarti la vita”? Se la cambia… lo fa solo in peggio!
Ora più che mai dobbiamo continuare il nostro lavoro di informazione e sensibilizzazione, affinché tanti altri come te, Paola, si guardino intorno con più attenzione, con uno sguardo più critico e meno ingenuo. Perché arricchirsi sulla disperazione altrui, utilizzando parole illusorie e manipolative, è un comportamento da contrastare in ogni modo, diffondendo soprattutto buoni esempi e buone pratiche con una comunicazione consapevole.