Azzardo: pensieri di un familiare

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 11 Luglio 2020

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Oggi condivideremo i pensieri di un familiare che sostiene la battaglia contro il gioco d’azzardo. L’abbiamo sempre evidenziato: il GAP rovina la vita del giocatore, questo è certo, ma anche quella dei suoi cari. In CdG riceviamo costantemente e-mail di genitori, mogli, mariti, figli ecc. preoccupati per la situazione ingestibile. È da loro che arriva, il più delle volte, la prima richiesta d’aiuto.

Tamara è sposata da alcuni anni con Giorgio (nomi di fantasia). Dopo il primo periodo di smarrimento, impaurita per il presente e, soprattutto, per il futuro, è riuscita a convincere il marito a entrare in una comunità del suo territorio. Ecco cosa ci ha raccontato.

Photo by Tim Foster on Unsplash


Come mi sento: pensieri di un familiare che lotta contro l’azzardo

Scrivo questa mail per esprimere alcune considerazioni sul mio percorso. Quando ho sposato Giorgio non avrei mai potuto immaginare che la nostra vita sarebbe stata sconvolta dal gioco d’azzardo. Mio marito non segue il calcio, non ha mai giocato una schedina, né comprato biglietti della lotteria. Eravamo una coppia come tante, serena e senza grandi pretese.

Ci siamo conosciuti in negozio: siamo dipendenti entrambi, io cassiera e lui capo-reparto. Purtroppo, un giorno è arrivato un nuovo responsabile che ha iniziato a criticare il suo operato. È stata antipatia a prima vista. Giorgio ha iniziato a innervosirsi per qualunque cosa, con il risultato che il responsabile lo attaccava sempre più spesso, minacciando di licenziarlo. Una sera mi ha detto: “Mi tratta così perché è ricco, perché ha i soldi e crede di poter fare tutto quello che vuole!”. Da quel momento è finita la pace.

Giorgio si è convinto che diventando “ricco” avrebbe cambiato la sua vita e pure lavoro, con una bella rivincita su mister X. Ovviamente ha scelto la modalità più sbagliata: ha iniziato ad acquistare Gratta e Vinci in quantità industriale. Continuamente. Ha perso il controllo delle sue azioni, ha iniziato a litigare anche con me. Ho visto la nostra unione sgretolarsi, giorno dopo giorno.

Dopo tanta sofferenza l’ho convinto a farsi aiutare. Ho cercato di parlare anche con il responsabile del negozio, per evitare che continuasse a trattare male Giorgio. Le cose vanno meglio ora, ma c’è ancora da fare. In comunità mio marito è seguito con cura, si confronta con altre persone che hanno lo stesso problema.

Tempo fa un terapeuta mi ha chiesto: “signora, come si sente?”.
Ho avuto difficoltà a rispondere a questa domanda. Mi sento come un palloncino che potrebbe scoppiare da un momento all’altro. Da un lato cerca di volare libero e pensare positivo, dall’altro vive nella paura costante che non si riesca più a ritrovare un equilibrio.

La perdita di certezze è una costante per ogni famiglia colpita dall’azzardo.
Ciascuno di noi, però, può trovare in sé risorse emotive tali da riuscire a superare ogni difficoltà.

Ognuno a suo modo, con i suoi tempi. Ma sappiamo che, alla fine, un po’ di luce arriva per tutti.
Forza Tamara.


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