Azzardo e vita quotidiana

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 27 Ottobre 2020

TAG:

La maggior parte delle email che riceviamo associa 2 mondi: azzardo e vita quotidiana. Due mondi apparentemente distinti, potremmo dire. In realtà, il gioco d’azzardo e l’ordinarietà delle nostre giornate, viaggiano su unico filo conduttore: la ricerca di un perché.

Chi azzarda tenta di dare un senso alla propria vita sfidando la sorte, per raggiungere soprattutto obiettivi materiali. Chiunque di noi, poi, vive oggi un tempo di sospensione e incertezza, in cui è poco chiaro dove si sia diretti e per quale motivo. “La strada che ho scelto è giusta?”, “Perché non ho raggiunto il prestigio di X?”, “Perché non guadagno quanto Y?”, “Le mie giornate sono vuote”. È qui che l’azzardo colpisce: illude chi cerca di colmare dei vuoti. A tal proposito, ecco la storia di Ilaria.


Photo by Debby Hudson on Unsplash


La mia storia, tra azzardo e vita quotidiana

Ilaria (nome di fantasia) lavora in uno studio associato di commercialisti.

So che la mia vita potrebbe sembrare invidiabile, ma non sono felice. Lavoro più di 8 ore, il mio telefono squilla continuamente, sono impegnata anche durante il fine settimana, perché spesso non riesco a finire le pratiche aperte. Ogni giorno c’è un novità da studiare, non puoi permetterti di restare indietro. Prima ero orgogliosa della mia attività, ora invidio chi ha più tempo libero, chi riesce ad avere una quotidianità. Io mi sento “schiava” degli orari, degli obblighi, sento di avere troppe responsabilità.

In ufficio il clima è sempre teso. I clienti pretendono attenzione continua, ci rivolgono mille domande e, se non sai rispondere, ogni occasione è buona per farti sentire incompetente. Un giorno sono andata al bar per un caffè e ho visto dei Gratta e Vinci. Il gestore mi ha incoraggiata a provare, a tentare la fortuna. Ho pensato che se avessi vinto una bella cifra avrei lasciato lo studio e cambiato lavoro. È stato un attimo. L’idea di costruire la vita che desideravo. Ho iniziato a comprare blocchi di biglietti. Ero ipnotizzata.

L’azzardo è entrato nel mio destino senza chiedere permesso e invece di migliorare ho distrutto ciò che di buono c’era. Il mio compagno mi ha lasciata, per esempio. Ha scoperto la scatola in cui nascondevo i Gratta e Vinci acquistati, mi ha detto che non aveva intenzione di dividere il suo futuro con una giocatrice patologica. Hanno intuito il problema anche allo studio e hanno smesso di affidarmi compiti di rilievo.

Nessuno mi ha capita, nessuno mi ha aiutata. Ho sbagliato, è vero, ma ho sentito solo il peso del giudizio. Non attraversiamo tempi felici, c’è un clima arido e aggressivo, cercavo solo di evadere da tutto questo. Ho chiesto aiuto perché voglio smettere. Penso di essere come una tazzina vuota. Spero di ritrovare pienezza e gioia di vivere.

La storia di Ilaria ci insegna che la mancanza di serenità, di motivazione, anche quando tutto sembra perfetto agli occhi di chi guarda dall’esterno, è una porta aperta verso il disagio. Un malessere che ogni persona può affrontare in modi diversi e che necessita, innanzitutto, di rispetto e comprensione, affinché si possa reagire in tempo. Hai bisogno di sostegno? Scrivici.


Privacy Policy - Cookie Policy