Azzardo e sport: chi sono i veri campioni?

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 21 Ottobre 2016

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Chi ama lo sport avrà certamente avuto, già da bambino, il proprio campione preferito.
Il calcio, in particolare, ha sempre coinvolto i ragazzi, felici di seguire i loro beniamini e, magari, calcare le loro orme diventando bravi professionisti. Tuttavia bisogna ammettere che, come accade in molti altri contesti, c’è chi lavora per passione e chi solo per gloria e denaro, o altri motivi che nulla hanno in comune con l’amore e il rispetto verso il proprio mestiere.

Ci riferiamo soprattutto alla recente questione Intralot-Figc: perché mai, per “veicolare” i valori dello sport, la Federazione Italiana Gioco Calcio decide di affidarsi a una multinazionale dell’azzardo? Tutto ciò ha senso? Secondo noi, no! La logica della sponsorizzazione spinge spesso a creare partnership tra realtà incompatibili con un unico fine: il business. Se, però, dobbiamo ancora parlare di sport in termini di attività etica, competizione positiva, gioco di squadra, è logico capire che il binomio calcio-azzardo non è accettabile. E i veri campioni ne sono consapevoli.

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Chi ama lo sport, sceglie la libertà

Pensiamo che, a volte, per non contraddire il sistema in cui si è immersi, si lasci un po’ da parte la propria libertà di pensiero. Uno sport sano ama la libertà e giocare d’azzardo non rende liberi, anzi.
La Comunità Casa del Giovane potrebbe raccontare centinaia di storie in cui l’amore per il calcio è diventato causa di distruzione: non certo per lo sport in sé, ma per le scommesse che ne hanno ormai oscurato il grande valore educativo e sociale.

In un’intervista pubblicata ieri sul Corriere della Sera (dedicata al portiere Gigi Buffon) è stata posta, tra le altre, la seguente domanda: «Tommasi, presidente Aic, ha detto che gli azzurri sono contro Intralot come sponsor della Nazionale. Da capitano conferma?». Questa la risposta: «Ne abbiamo parlato. Se questa azienda porta soldi alla Figc eticamente non è bellissimo. Ma è da vent’anni che le pubblicità di scommesse sono ovunque: tutti giocano e tutti prendono le distanze. Mi fa ridere: se è legale, di cosa ti devi vergognare? Siamo degli ipocriti e dei bigotti. Leviamo le scommesse, allora. E basta».

Ci chiediamo: lo pensa davvero? Pensare che una partnership simile non sia bella, ma accettarla comunque perché le scommesse sono presenti da anni e si tratta di “un’attività legale”… non ci sembra una brillante conclusione.

Anche Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio Lombardia, con delega alle problematiche connesse alla ludopatia, a tal proposito ha affermato: «Probabilmente Tavecchio e Buffon non hanno potuto toccare con mano quante famiglie sono andate e stanno andando in rovina a causa della ludopatia. Gente che non ha la possibilità di giocare decine di migliaia di euro ogni volta che “gli viene la voglia”, ma che brucia nelle macchinette mangiasoldi o altri in altri giochi d’azzardo l’intero stipendio o pensioni minime». (fonte: Giornale Metropolitano)

Campioni nelle sport, campioni nella vita

Pensiamo semplicemente che sia necessario far sentire la propria voce, perché purtroppo non tutto ciò che è ritenuto “legale e giusto” lo è davvero. Perché non sempre bisogna dire “sono d’accordo”.

Ecco uno stralcio della bella intervista che abbiamo avuto l’opportunità di rivolgere a Francesco Toldo, campione #NoSlot:

Non posso vedere i ragazzi che non vanno a scuola e vanno alle macchinette buttando via il tempo! Io Stato, io gestore, devo controllare. I ragazzetti non possono giocare. Serve una comunità che controlla che tutti seguano le regole. Bisognerebbe fare una class action tra le persone, la responsabilità oltre che della famiglia è di chi non regolamenta veramente questo fenomeno, se permetti ad un minorenne di giocare diventi anche tu responsabile dell’accaduto. Bisogna mettersi insieme e andarci contro! E non serve nascondersi dietro alla cura che costa tanto, bisogna investire nella prevenzione!

Ci sentiamo di dire una cosa: essere un campione, a volte, significa anche avere coraggio nella vita.
La CdG conosce tante persone coraggiose, persone che lottano ogni giorno, e chi può con la famiglia, per sconfiggere la dipendenza dall’azzardo, per uscire da un tunnel di sofferenza impossibile da descrivere o solo da immaginare.

Chi ci riesce, secondo noi, è un vero CAMPIONE. Da sostenere, incoraggiare e proteggere da tutti coloro che, indifferenti, alimentano in mille modi diversi la voglia di scommettere.
La nostra risposta è questa >>> #PrevenzioneNoSlot


[photo credits: Mpho Mojapelo – unsplash.com]

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