Azzardo e parole fuorvianti

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 13 Novembre 2020

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Azzardo e parole fuorvianti vanno sempre a braccetto, dobbiamo ammetterlo. Innanzitutto perché è già sbagliato definire “gioco d’azzardo” attività che non hanno nulla in comune con il gioco (il libro dei nostri operatori S. Feder e A. Polgatti si intitola proprio “No Slot – L’azzardo non è un gioco”).

In secondo luogo, perché siamo ogni giorno più convinti che l’uso inopportuno delle parole – in linea generale sempre e, soprattutto, in determinati contesti – sia causa di una scarsa comprensione dei pericoli e, conseguentemente, di scelte sbagliate. Bersagli preferiti, neanche a dirlo, sono i soggetti più fragili, come i giovani e le persone in difficoltà. Come possiamo difenderci dalle trappole verbali?


Foto di Dustin Tramel su Unsplash


Come contrastare azzardo e parole fuorvianti

Facciamo un esempio pratico: Lottomatica definisce i Gratta e Vinci “gioco semplice e divertente”.
Questi due aggettivi, apparentemente innocui, hanno un unico obiettivo che è quello di catturare l’attenzione. D’altronde, chi rimane impassibile di fronte a qualcosa di “semplice” e “divertente” che consente di “vincere premi immediati in denaro” (così continua la descrizione del prodotto sopra menzionato…) solo grattando la superficie del biglietto?

A chi cerca un diversivo o, addirittura, a chi spera di risolvere la propria vita con un colpo di fortuna, interesserà ben poco approfondire il seguito (reali probabilità di vincita, soldi spesi nel tentativo di trovare la combinazione vincente, conseguenze psicologiche del proprio accanimento crescente ecc.)

È un po’ come quando leggiamo inviti commerciali tipo “soddisfatto o rimborsato”, oppure “reso gratuito”. Sono diciture che invitano all’acquisto senza preoccupazioni, perché se il prodotto non va bene sarai ripagato o perché potrai restituirlo senza problemi. Peccato che le procedure non siano sempre così scorrevoli e ci si ritrovi spesso a gestire seccature di cui avremmo volentieri fatto a meno.

Va da sé, ovviamente, che un conto è perdere un paio di scarpe, un altro è perdere alte somme a causa dell’azzardo. Per evitare che azzardo e parole fuorvianti inquinino la nostra vita è fondamentale allenare il proprio senso critico, imparare a distinguere tra sospetto eccessivo e smisurata ingenuità.

Ogni termine ha un peso specifico da considerare. Scommettere con la prospettiva di perdere soldi non è semplice, né divertente. Nulla cade dal cielo, dobbiamo esserne consapevoli. Verificate sempre le fonti: chi sta parlando? Il suo messaggio è attendibile? Vuole ottenere qualcosa? Bastano poche domande per capire se l’interlocutore ha un secondo fine (l’azzardo ha sempre un secondo fine!).

Valore delle parole

Utilizzare le parole con criterio serve a trasmettere chiarezza nelle intenzioni quando si comunica, ma significa anche prendersi cura dell’altro, evitando giudizi affrettati ed etichette fuori luogo.

Fare attenzione al valore delle parole, tra l’altro, ci permette di migliorare come persone: utilizzare le parole giuste è la prima forma di rispetto che possiamo trasmettere agli altri, ma anche a noi stessi. Per esempio, perché indicare un giocatore compulsivo come “giocatore”, utilizzando addirittura un tono di voce spregiativo? Sarebbe come dire “drogato” o “alcolizzato” a un giovane con problemi di dipendenza. Perché di questo si tratta: l’azzardo, così come l’abuso di sostanze o alcolici, è un problema di dipendenza, è una malattia. Una persona ammalata va accolta, tutelata e curata. [fonte: blog #PrevenzioneNoSlot]


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