“Azzardo” e “gioco”: quali sono le differenze?
A cura di Movimento NoSlot | Del 6 Novembre 2016
TAG: Azzardo Società
Scommettere importanti somme di denaro e rovinare la propria esistenza può essere considerato un “gioco”? Certo che no! Ecco perché è anche poco corretto parlare di “ludopatia”, visto che l’etimologia del termine deriva dal latino ludus (che significa, appunto, gioco). L’azzardo non è un gioco.
Partecipare a una partita di calcio o di tennis, risolvere un cruciverba, giocare a scacchi o, se bambini, a nascondino o con le costruzioni, è un modo corretto di concepire il “gioco”. Anche la tombola, intesa come tradizionale gioco da tavolo natalizio, con premi puramente simbolici, non è un’attività nociva.
Ciò che distrugge la mente – e la vita – è solo l’azzardo, una forma di comportamento che implica il rischio di perdere denaro oppure oggetti di valore sulla base dei risultati di un gioco, di una gara o di un qualsiasi evento il cui risultato è, almeno in parte, determinato dalla sorte.
Gioco d’azzardo e solitudine
Il gioco sano restituisce sensazioni positive: allegria, voglia di condivisione, aumento della creatività. Il gioco d’azzardo, invece, allontana dagli altri e trasferisce sensazioni negative (ansia, panico, irritabilità).
La sensazione che avvolge il giocatore oggi è quella della solitudine, dell’isolamento, dove l’avversario non è più una persona, ma una macchina, lo schermo di un pc.
Non solo. Siamo ormai circondati da possibilità di gioco ovunque: al bar, al supermercato, in metropolitana, negli uffici postali. Senza dimenticare l’accesso facilitato ai giochi online tramite smartphone. E ricordiamo che non stiamo parlando di un semplice telefono cellulare, ma di un vero e proprio computer alla portata di tutti, sempre connesso e accessibile anche ai minorenni, con il consenso dei genitori o senza. Motivo in più, questo, per tenere gli occhi bene aperti!
Caratteristica principale del gioco d’azzardo è la compulsività, cioè la velocità incontrollabile che si manifesta nel giocare, terminando una manche per iniziarne subito un’altra.
Natasha Shull nel suo libro “Addiction by design” parla di sessioni di gioco di tre secondi l’una. Tanto più il gioco è rapido, frenetico, tanto più a livello cerebrale si insinua il meccanismo dell’addiction e tanto più difficile sarà scardinare questo meccanismo.
Gioco d’azzardo online e offline
Ciò che dovrebbe preoccuparci di più, inoltre, è la fusione tra vita reale e digitale, tra gioco online e acquisto di Gratta & Vinci, tra scommesse sportive online e offline. Abbiamo già scritto che questo problema riguarda spesso anche i bambini e fa davvero paura pensare che non sia possibile “staccare”, ma al contrario restare immersi nell’azzardo da mattina a sera, in casa e fuori casa.
Il gioco d’azzardo diventa rapidamente un pensiero fisso: per non arrivare a situazioni estreme è importantissimo chiedere subito aiuto.
- Visita la sezione Domande e Risposte del nostro sito per saperne di più.
- Se hai bisogno di sostegno, contattaci scrivendo un messaggio sulla pagina Aiuto e informazioni.
>>>Ti risponderanno gli operatori specializzati della Casa del Giovane di Pavia.
[photo credits: Glenn Carrie – unsplash.com]