Azzardo e comportamenti a rischio

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 16 Novembre 2019

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Quali sono i cosiddetti “comportamenti a rischio” quando si parla di azzardo? Innanzitutto dobbiamo ricordare che sono rischiosi tutti quei comportamenti che mettono in pericolo la salute o, peggio, la vita di una persona. Parliamo di condotte che compromettono il benessere fisico e psicologico, con gravi ripercussioni sulla socialità.

Tra questi comportamenti rientra sicuramente il Gioco d’Azzardo Patologico (GAP). Se dovessimo definire i campanelli d’allarme che possono aiutarci a capire quando abbiamo di fronte un giocatore compulsivo, i punti principali sarebbero sempre i seguenti:

  • il giocatore d’azzardo patologico tende a scommettere quantità crescenti di denaro;
  • è irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre il numero di giocate effettuate;
  • è eccessivamente assorbito nel gioco e mente per occultare l’entità del proprio coinvolgimento.

In questi casi possiamo già parlare di comportamenti a rischio, perché l’incapacità di smettere è il primo passo verso la dipendenza definitiva. È molto importante rendersi conto in tempo se un familiare o un amico inizia a trascorrere le sue giornate pensando al gioco. La prima cosa da fare è evitare di assecondare o fornire denaro affinché possa continuare ad azzardare.



Comportamenti a rischio nel GAP e conseguenze

Il giocatore d’azzardo patologico è un bravissimo manipolatore: chiede soldi alla famiglia o altre persone care giurando che “è l’ultima volta”, ma la realtà è ben diversa. Accontentarlo nella speranza che torni a ragionare significa alimentare un circolo vizioso da cui è difficile uscire. Doloroso per chi si è ammalato e ancor di più per chi gli è vicino e non sa come comportarsi.

Di solito ci si deve opporre con fermezza per ottenere qualche risultato, rivolgendosi al centro d’ascolto più vicino per essere supportati da un’équipe di specialisti in questa azione di contenimento.

La resistenza al confronto fa parte dei comportamenti a rischio nel GAP: il giocatore compulsivo non è in grado di riflettere, non riesce più a valutare con lucidità. Il fatto che non voglia più ascoltare i consigli di chi gli è accanto, la sua ostinazione nel negare l’evidenza, non è che un’altra manifestazione della patologia. Ricordiamo, infatti, che il GAP è riconosciuto come malattia all’interno del DSM V (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione; American Psychiatric Association, 2013). In particolare:

Il gioco d’azzardo può essere definito come una forma di comportamento che implica il rischio di perdere denaro oppure oggetti di valore sulla base dei risultati di un gioco, di una gara o di un qualsiasi evento il cui risultato è, almeno in parte, determinato dalla sorte. (cit. “Domande e Risposte” – #PrevenzioneNoSlot)

Oltre alle pesanti conseguenze sul fronte economico, l’azzardo crea una “dipendenza senza sostanza” devastante sul piano delle relazioni sociali e, soprattutto, familiari. Allontana chi scommette da tutto e tutti, come se vivesse in un mondo proprio. L’isolamento, così come accade per i giovani troppo connessi, è uno dei comportamenti a rischio da contrastare con impegno.


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