Amicizia: una parola dimenticata?

Movimento NoSlotA cura di Movimento NoSlot | Del 10 Maggio 2019

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Parlare di amicizia sembrerebbe facile, ma è un argomento delicato, perché riguarda il vissuto di ciascuno di noi. Chi dà valore a questo sentimento ne conosce la forza. Il sostegno che può offrire un amico, specie nei momenti più difficili della vita, è davvero prezioso. Ci siamo resi conto, in questi anni, che tante persone si ammalano e diventano dipendenti da qualcosa (alcol, droghe, azzardo) perché prive di legami sinceri. Non importa, infatti, quanti amici si abbiano, ma che tipo di amici essi siano.

Sono persone su cui puoi contare? Ti ascoltano e ti capiscono? Cercano di aiutarti?
Anche quando non si hanno soluzioni concrete, stare vicino a chi vogliamo bene è un dono grande.

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Photo by Joshua Clay on Unsplash


La vera amicizia non ha pregiudizi

Tempo fa ci ha scritto Valerio, un ragazzo molto timido e sensibile, che ha dovuto affrontare la piaga dell’azzardo in famiglia: suo fratello, infatti, era un giocatore compulsivo. Non riusciva a trovare lavoro e ha iniziato così a spendere ciò che aveva da parte, acquistando Gratta e Vinci. La sua speranza era quella di guadagnare una cifra consistente per avviare un’attività tutta sua… e invece ha perso tutto.

Oggi, dopo un lungo percorso di recupero, il fratello di Valerio sta bene, ha ricominciato a vivere la sua vita con il giusto entusiasmo e ha trovato una piccola occupazione part-time. Ciò che ci ha colpito, in questo caso, sono state proprio le parole di Valerio, le sensazioni provate durante il cammino del fratello. Un cammino che, come sa bene chi ci segue, coinvolge sempre tutti i familiari, non solo il diretto interessato. In particolare, Valerio ha capito di avere pochi buoni amici.

Avevo una bella comitiva. Con alcuni ragazzi condividevo le giornate a scuola, altri invece erano i compagni della palestra. Avevamo iniziato a uscire tutti insieme, ci si divertiva. Nessuno di noi aveva mai avuto vizi o problemi particolari (nessuno fumava, nessuno utilizzava droghe ecc.). Quando in famiglia abbiamo scoperto che mio fratello era diventato un giocatore d’azzardo ho provato un enorme sconforto e ho iniziato ad allontanarmi da tutti. Poi ho pensato di confidarmi con il mio migliore amico.

Peccato che lui abbia deciso di diffondere al resto del gruppo ciò che gli avevo raccontato (pensando mi volesse bene). Hanno iniziato a evitarmi, a guardarmi come se fossi una persona diversa, come se la mia famiglia fosse diventata improvvisamente pericolosa.

Solo 2 persone non hanno avuto pregiudizi e hanno voluto parlare con me, capire bene quale fosse il problema. Sono passate anche a trovarmi, diverse volte, per farmi compagnia, per mangiare insieme una pizza e guardare un film, perché avevano capito che non avevo voglia di uscire. Tutti gli altri sono spariti. Hanno detto cose cattive, mi hanno ferito. Si sono fermati all’apparenza, ai luoghi comuni. Io penso che la vera amicizia sia un’altra cosa.

Sì, Valerio. La vera amicizia non ha pregiudizi, non guarda l’orologio e ha sempre un sorriso in tasca per te, se ne hai bisogno. Dovremmo ricordarlo più spesso, qualunque sia la nostra età.

Trova il tempo di essere amico: è la strada della felicità.
(Madre Teresa di Calcutta)


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