Adolescenti, azzardo e comportamenti a rischio
A cura di Movimento NoSlot | Del 23 Ottobre 2017
TAG: Giovani Materiali
Venerdì scorso, come annunciato in questo post, si è svolto l’incontro “Noi, che nel 1999 non eravamo ancora nati…“. Una giornata di approfondimento dedicata agli adolescenti e, in particolare, ai loro stili di vita. Oggetto della discussione sono stati i risultati dell’indagine “Progetto Selfie”.
Una ricerca nata dalla pluriennale collaborazione tra la Casa del Giovane di Pavia e Fondazione Exodus – insieme al Bicocca Applied Statistics Center. Il nostro Simone Feder ha commentato i dati emersi direttamente con gli studenti, presso il teatro Ariston di Mantova. Eccone alcuni.
Indagine sugli stili di vita giovanili
Tramite un questionario composto da 65 domande e 9 sezioni specifiche – da compilare in forma anonima – si è data voce a 3.710 studenti (età media: 17 anni) appartenenti a 40 indirizzi di Istituti secondari di Secondo grado di Mantova.
Tra questi, il 19% degli studenti ha riferito di essere stato bocciato, il 38% di aver avuto debiti, l’11% di aver cambiato istituto scolastico.
Le domande hanno indagato vari aspetti della quotidianità dei ragazzi, per esempio:
- attività preferite svolte nel tempo libero
- tempo dedicato alle varie attività
- utilizzo del cellulare e dei social network
- bullismo e cyberbullismo.
Adolescenti e gioco d’azzardo
Ovviamente, non poteva mancare una sezione dedicata al gioco d’azzardo.
Ha dichiarato di aver giocato d’azzardo il 55% del campione (in percentuale maggiore con i Gratta e Vinci). Tra le motivazioni ricorrenti: volontà di arricchirsi (53%) e gusto della sfida (16%). Nonostante ciò, è anche grande nei ragazzi la consapevolezza che l’azzardo sia una malattia (lo pensa il 38%).
Ciò denota una certa fragilità nelle scelte, una certa confusione, che spinge gli adolescenti a giocare con l’obiettivo di acquistare, magari, abbigliamento alla moda o accessori tecnologici… pur sapendo che l’azzardo è un rischio e non un gioco (come diciamo sempre). Un dato su cui riflettere, a tal proposito, è il seguente: il 61% degli studenti ha dichiarato di aver giocato per la prima volta con i genitori e il 17% con altri parenti. Ecco perché riteniamo sempre più importante un supporto alla famiglia.
Uso del cellulare e attività online
I giovani sono connessi ovunque, a qualunque ora. Anche di notte. L’utilizzo del cellulare, in molti casi, è compulsivo: il 65% delle ragazze intervistate ha affermato di utilizzare il proprio smartphone in ogni momento libero. Inoltre, è rilevante che il 6% del campione non utilizzi mai lo smartphone per far telefonate, mentre il 52.72% lo sfrutti per chattare ogni volta che è possibile.
Più del 70% dei ragazzi ha ammesso di non frequentare associazioni giovanili, il 18% delle ragazze di non praticare sport, il 38% dei ragazzi di non leggere mai. Navigare su internet è l’attività di svago preferita. In particolare: il 41% delle ragazze dedica più di 2 ore al giorno ai social network, il 20% dei ragazzi dedica più di 2 ore ai videogames.
Questi dati evidenziano come i momenti per socializzare siano rari: molti giovani sono chiusi in un mondo virtuale che li allontana dal contatto diretto con gli altri, accentuando la solitudine che molti adolescenti provano (e che andrebbe contrastata con attività collaborative e costruttive).
Bullismo, cyberbullismo, comportamenti a rischio
La Rete, inoltre, nonostante sia una grande risorsa, porta con sé molti pericoli da non sottovalutare: al bullismo, infatti, si aggiunge oggi il cyberbullismo: il 19% degli studenti intervistati ha confermato di essersi sentito fortemente offeso, isolato, minacciato, preso in giro a causa dei comportamenti ripetuti di qualcuno sul web.
Molti ragazzi, senza punti di riferimento forti a cui chiedere aiuto, finiscono per affrontare i momenti difficili in maniera sbagliata: il 71% del campione ha già fatto uso di alcol, il 14% fuma ogni giorno e l’83% ha dichiarato di conoscere persone che fanno uso di sostanze stupefacenti.
“Progetto Selfie” ci ha permesso di analizzare attentamente le opinioni dei ragazzi e di capire quanto sia importante costruire in fretta dei percorsi di prevenzione e sostegno, che aiutino gli adolescenti ad acquisire consapevolezza, per riconoscere ed evitare in tempo i comportamenti più a rischio.