Acquistare Gratta e Vinci è ormai un’abitudine?
A cura di Movimento NoSlot | Del 8 Settembre 2018
TAG: Azzardo Società
Rachele lavora in un bar-tabacchi in cui si può anche scommettere e acquistare Gratta e Vinci.
Ci ha scritto per condividere le sue impressioni. Una testimonianza preziosa, che ci aiuta a riflettere su quanto il gioco d’azzardo sia ormai entrato trionfalmente nelle nostre vite, con tutte le conseguenze negative che ben conosciamo. Ecco cosa ha voluto raccontarci.
Photo by Mel Poole on Unsplash
Acquistare Gratta e Vinci: gioco da ragazzi?…
Mi hanno assunta circa 3 anni fa. All’inizio ero felice, perché finalmente ero riuscita a trovare un’occupazione. Oggi, se tornassi indietro, cercherei altro. Il motivo è semplice: sono stanca di vedere gente che soffre. Sì, proprio così. Ormai conosco bene la maggior parte dei clienti: alcuni sono padri di famiglia, che entrano al bar con i loro bambini; altri sono uomini e donne anziane che provano a tentare la sorte. Non mancano i giovani scommettitori: ragazzini che decidono di acquistare Gratta e Vinci per sfidarsi tra loro, per vedere chi è “più fortunato”. Alcuni credo abbiano 16 anni circa, altri anche meno.
Quando, dopo aver grattato la striscia argentata, non trovano nulla iniziano a pronunciare parole irripetibili, come se fosse accaduto qualcosa di irreparabile. C’è chi esce arrabbiato, c’è chi acquista altri biglietti. Peggio ancora per chi scommette con il gioco del Lotto: in quel caso, infatti, si ritiene che la sequenza di numeri sia frutto di “studio” e “abilità di previsione personale”. Tante volte sento persone dire: questa settimana il 48 uscirà di sicuro. Il giocatore compulsivo è spinto dalla voglia di riuscire.
Penso che la vincita in denaro passi anche in secondo piano. Ciò che più conta è dimostrare a se stessi di essere riusciti a vincere, con la scelta del Gratta e Vinci giusto o con la combinazione di numeri perfetta. Interessa il successo in sé, insomma.
L’altro giorno un bambino ha iniziato a piangere perché il nonno non voleva più uscire dal bar: Nonno! Basta con questi numeri! Andiamo alle giostre!. In quel momento mi sono resa conto che solo chi vive questo problema o chi, come me, vede con i suoi occhi la gente ipnotizzata da questi giochi (che non possiamo chiamare giochi, come dite voi del Movimento No Slot), può capire di cosa stiamo parlando.
Ho scritto perché mi piacerebbe che ci si impegnasse di più per informare le persone, per convincerle che la vita è altro, che non si può perdere la propria giornata dietro un numero o acquistare Gratta e Vinci in quantità per trovare la dicitura “Hai vinto”.
Rebecca è una ragazza molto sensibile. In effetti la battaglia contro il gioco d’azzardo va combattuta su più fronti: burocraticamente, per evitare che continui la diffusione di slot machine e altri giochi basati sul rischio, ma soprattutto da un punto di vista educativo, perché sensibilizzare è il primo passo per aumentare la consapevolezza. Acquistare Gratta e Vinci NON può diventare un’abitudine.
E, soprattutto, NON deve diventare un’abitudine per i giovani.